Rogo Parigi, confessano le fermate

Lo abbiamo fatto per gioco"
Le tre ragazze fermate domenica dalla polizia hanno confessato di aver appiccato l'incendio al palazzo di 18 piani di Hay-les-roses, alla periferia di Parigi, che ha fatto 16 morti. Lo si è appreso da una fonte investigativa. Le giovani, una 16enne e due appena 18enni, hanno detto di aver agito "piu' per gioco", che per "volontà d' uccidere", e che sarebbero state "oltrepassate dagli eventi".


Le tre sospettate erano state interrogate subito dopo l'incendio e poche ore dopo era stato deciso il fermo giudiziario. Gli indizi nei loro confronti si facevano sempre più schiaccianti. Come anche i capi d'accusa dopo che in mattinata, con la morte di un ragazzo di venti anni, il bilancio delle vittime è salito a 16 morti. Quello di Hay-les-Roses è il terzo rogo nel giro di dieci giorni che ha visto protagonisti edifici di edilizia popolare. Per il Paese è comunque un nuovo choc. In base alle prime ricostruzioni, il fuoco è partito dall'androne dell'ingresso dell'edificio verso l'una del mattino e si è propagato attraverso la tromba delle scale, raggiungendo tre piani. La prima chiamata ai servizi di soccorso è arrivata all'1 e 11 minuti e il rogo è stato spento velocemente. Alle 2, c'erano ottanta uomini dei vigili del fuoco sul posto. Mezzora dopo gli agenti all'opera erano duecento. Alle 3 la situazione è stata dichiarata completamente sotto controllo, ma il fumo tossico ha peggiorato di molto le cose.

"Tutti coloro che sono rimasti dentro gli appartamenti non hanno avuto problemi", ha sintetizzato il portavoce dei pompieri Alain Antonini, "Al contrario, la gente che si è precipitata fuori si è trovata di fronte a una temperatura di 300 gradi, al fumo, all'asfissia. Da qui il bilancio catastrofico". Vittime soprattutto del panico, dunque, in questo efidicio Hlm (sigla per 'Abitazione ad affitto moderato', in pratica una casa popolare).

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non ho parole