Pensieri
Io scrivo quasi sempre quando soffro. Ho scritto poco quest'ultimo anno. Ho ripreso a giugno. Queste righe sono di questa mattina. Non scrivo cose autobiografiche, descrivo sentimenti che ho provato, mascherando le situazioni. era giusto per farmi conoscere un po'.
Sono sfinita, sono stanca di stare così. Ho un vortice che mi assale la gola, una tenaglia che mi stringe le costole, una palla d'acciaio che mi affonda lo stomaco. Ho paura di scoprire qualsiasi cosa che mi possa far sentire ancora peggio, ma ho la morbosa smania di sapere tutto. È doloroso così tanto perchè ho faticato a ristabilire un equilibrio, ma quello si frantuma, lo vedo davanti a me, immagino questa lastra sottile nel vuoto, immobile e trasparente che nel tempo di una scintilla esplode silenziosa spargendo pezzetti infiniti nel vuoto, come se non potessero essere più recuperati. È così, proprio così che succede, mentre la disperazione mi assale e la lingua sbatte contro il palato per trovare un po' di spazio tra i denti serrati.
E vorrei sparire in un buco nero, chiudere gli occhi e sperare che nulla esista più intorno, e invece nulla succede e io imparo a conviverci, non lo affronto nemmeno più, imparo a ad accettare questo stato mentale e fisico che mi sta divorando, ma che se poi abbandono, se lascio, se mi allontano mi farebbe perdere qualcosa di più grande e continuo a voler soffrire pur di non perderlo.