Signore degli anelli

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Zl@t@n9
00mercoledì 27 luglio 2005 22:19
eccone alcune:
IL FARDELLO"



"Cupi bagliori lungi intravedo
ove la morte mi tende un tranello
reclama con odio ciò che possiedo
l'oscuro Signore che brama l'Anello

La mente vacilla tra nebbie e paludi
è come macigno il fardello che porto
il vento risuona in tetri preludi
riempendo il mio cuore di muto sconforto

il Fato m'attende d'abissi e di fuoco
'chè il cilco si chiuda... null'altro è importante !
la speme e il coraggio sfinito ora invoco
tra ombre e fantasmi, reietto viandante

acetto la sorte per me già assegnata
sereno nell'alma per quello che ho dato
di perle gelate la fronte impregnata
mi tergo ed ascolto il mio esile fiato"

vi piace??

Tre anelli al Re degli Elfi sotto il cielo che risplende
Sette per i signori dei Nani, chiusi nelle rocche di pietra
Nove per gli uomini mortali, che la triste morte attende
Uno per l'Oscuro Sire nella sua reggia tetra
Nella terra di Mordor dove l'ombra cupa scende
Un anello per domarli, un anello per trovarli
un anello per ghermirli e nel buio incatenarli,
nella terra di Mordor dove l'ombra cupa scende.
______________________________
"Non tutto quel ch'è oro brilla,
Né gli erranti sono perduti;
Il vecchio ch'è forte non s'aggrinza,
Le radici profonde non gelano.
Dalle ceneri rinascerà un fuoco,
L'ombra sprigionerà una scintilla;
Nuova sarà la lama ora rotta
E re quei ch'è senza corona

Seduto accanto al fuoco, rifletto
Su tutto quel che ho visto,
Sulle farfalle ed i fiori dei campi
In estati ormai da me distanti;
Penso a foglie gialle e a tele di ragno
In autunni che più non torneranno;
Alle nebbiose mattine, e la sole d'argento,
E ai miei capelli agitati dal vento.
Seduto accanto al fuoco, rifletto
Al mondo che sarà,
Quando l'inverno un giorno giungerà,
Ma della primavera io non vedo l'aspetto.
Vi sono infatti tante e tante cose,
che purtroppo io ancora non conosco:
Diversi in ogni prato e ogni bosco
Il verde ed il profumo delle rose.
Seduto accanto al fuoco, rifletto
Ai popoli vissuti tanto tempo fa,
Ed a coloro che vedranno un mondo
che per me sempre ignoto resterà.
Ma mentre lì seduto rifletto
sui tempi che fuggono veloci,
ascolto in ansia ed aspetto
Il ritorno di passi e di voci."


Candida-neve!Candida-neve!Limpida dama!
Regina al di là dei Mari Occidentali!
Luce per noi che qui girovaghiamo
Ove gli alberi tessono un'oscura trama!


Gilthoniel! O Elbereth!
Limpidi i tuoi occhi e terso il tuo respiro!
Candida-neve!Candida-neve!Noi te Decantiamo
In un ermo paese dal Mar molto lontano.


O stelle che durante l'Anno Cupo
Le sue brillanti mani hanno tessuto,
In campi ove l'aria è limpida e lucente
Vi vediamo fiorire pari a boccioli d'argento!



O Elbereth!Gilthoniel!
Ricordiamo ancora noi che viviamo
In un luogo boscoso da te tanto lontano,
Il tuo chiaror stellare sui Mari Occidentali.



Elfica fanciulla d'un tempo passato,
Stella che brilla al vento,
Bianco il suo mantello e d'oro bordato
E le scarpe grigio argento.

Una stella sulla fronte,
Una luce sui suoi capelli,
Il sole brilla tra le fronde
A lòrien dei giorni belli.

Lunghi capelli,bianca la pelle,chiara la voce
Della libera fanciulla volante
Nell'aria e nel vento come la luce veloce,
Come sul tiglio foglia vibrante.

Nel Nimrodel fra le cascate
Dalle acque chiare e spumeggianti
La sua voce come gocce argentate
Squillava tra i flutti scintillanti

Nessuno sa per quali alti valichi
Se all'ombra o al sole ella errando vada,
Perché Nimrondel smarrita in tempi antichi
E persa fu nei monti e nella rugiada.

Nei rifugi oscuri la elfica nave,
Sotto il riparo del monte,
Da giorni l'aspettava
Nelle ruggenti acque profonde

Un vento al Nord si levò la notte,
Ululava e gemea,
E trascinò via dai porti le navi a frtotte
Nella potente marea.

Pallida venne l'alba e le terre fuggivano.
Grigio svaniva il monte
Oltre le grandi onde che violente muggivano
E spumeggiavano sino all'orizzonte

Amroth le spiagge e i lidi mirava
Oltre l'onda sollevata,
Odiando la nave infida che l'allontanava
Da Nimrodel la sua adorata.

Egli re Elfico anticamente era,
Signore d'albero e di radura,
Quando d'oro brillavano i rami in primavera
A Lothlòrien la pura.

Lo videro balzare dal timone nel mare
Come la freccia dalla corda tesa,
E nelle acque profonde nuotare
Come il gabbiano sull'onda protesa.

Il vento impetuoso nel fluente capello,
La schiuma lo avvolgeva tutto,
Lungi lo videro possente e bello
Attraversare il flutto.

Ma da ovest non è giunto messaggio
E sul Vicino Lido incantato
Gli elfi nulla sanno del viaggio
Di Amroth loro re adorato







LadyAmaltea
00martedì 2 agosto 2005 14:12
Ma l'hai prese dal libro?
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