Tredici fantasmi, un eccesso di perfezione le tue labbra di sangue
dodici le notti senza uno spicchio di luna, ed io
undici fili d’argento intreccio per sfuggire alla tua bocca di sale
dieci lezioni di piano, un solo dito per completare l’opera
nove le porte aperte sfidando i giardini del cuore
otto lettere dall’inferno, senza mittente, a decretare la morte
sette le vite vissute, nell’ombra del Tempo
sei i Re che l’inverno più hanno visto screziato di neve
cinque le dita che scrivono i salmi dimenticati, Segreto!
quattro labbra sigillano l’amore, crudo e snaturato, incestuoso
tre le tombe che non portano più il nome, dannate
due le anime, il giudizio attendono sospese
una è la Morte nei leziosi drappi del suo vagare.
(il Canto del Guerriero di Pietra)