paper.
00domenica 4 settembre 2011 22:29
cazzo che giorni! io e lui come checche balorde ad accudire gli anziani!
2 mesi imbarazzanti.
ma lui non poteva soffocare la sua natura e ogni sera fuggiva alla pineta in cerca di amori promiscui. ritornava e io gli rinfacciavo il mio puritanesimo.
"piccolo omosessuale bugiardo!"
ma io non potevo soffocare la mia natura e non si trattava di amore omo o etero che fosse - ma della mia inquietudine assurda e tragica. che cosa ho fatto della mia vita? credo che tutto sia cominciato allora. avrei dovuto sopportare, tenermi il lavoro, accettare.
mio padre mi disse che io sentivo la poesia.
viaggiando ho raccontato miriadi di balle. e poi?
poi sono stato ospitato in una comune dove tutti quanti erano più intossicati di me. impersonai la parte del duro. rappresentavo la sicurezza perché all'epoca avevo delle forti braccia. ma quando un tipino del cazzo mi vomitò in faccia decisi che non sarebbe stato nè bello nè utile massacrarlo di botte per cui decisi di autosospendermi e lì in Toscana non mi videro più.
se dicessi che la vita è una tragedia direi il vero ma ciò io non affermo. o meglio ciò affermo ma con le dovute specificazioni. i miei scritti non sono che queste.
buona notte.