gattuso vs materazzi

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alexandriy
00martedì 29 maggio 2007 17:18
MILANO, 28 maggio 2005 - Era stato zitto, ma a fatica. Fino a ieri sera, quando ha deciso che fosse giunto il momento di dire basta. Rino Gattuso è esploso e ha attaccato duramente l’Inter e il suo amico Marco Materazzi per la reazione nerazzurra allo striscione esposto da Massimo Ambrosini durante i festeggiamenti per la vittoria in Champions League ("Lo scudetto mettilo nel c..."). Ieri sera Rino era sul divano davanti alla tv, stava guardando l’intervento di Adriano Galliani ad Antenna 3. Pochi minuti dopo il commiato dell’amministratore delegato, l’emittente lombarda ha mandato in onda le immagini della festa scudetto dell’Inter e le dichiarazioni di Materazzi. Per l’ennesima volta il difensore ha sottolineato la «pulizia» dell’Inter, simboleggiata a suo dire dallo smoking bianco indossato domenica sera a San Siro, e la differente eleganza dei nerazzurri con evidente riferimento all’ormai famoso striscione milanista sulla sede ideale in cui piazzare lo scudetto appena vinto.
REAZIONE - Gattuso è saltato sul divano e ha telefonato in diretta durante il programma condotto da Fabio Ravezzani. Ed è stato durissimo: «L’Inter non può insegnarci come dobbiamo comportarci. Forse Moratti si è già dimenticato il suo gesto dell’ombrello durante il derby. Dopo quello che hanno fatto a Valencia non accettiamo lezioni da loro. Io e Materazzi siamo amici, ma adesso Marco la deve finire: sembra diventato Gesù Cristo. Io dico basta. Non voglio difendere il Milan perché sullo striscione siamo indifendibili. Ma non ce la faccio più a sentire certe cose. Moratti ha detto che i giocatori dell’Inter non dimenticheranno lo striscione: ma cosa sono queste minacce? Io lo rispetto, ma un presidente non può dire certe cose. Noi ci siamo scusati, cosa dovremmo fare di più? Andare a piedi fino in Germania? In Italia perdoniamo chi fa cose ben peggiori e invece da giorni si parla solo dello striscione. E’ un’esagerazione".
UN ANNO DI SOFFERENZA - Nello sfogo di ieri sera c’è tutta la delusione accumulata in quasi un anno di accuse e insulti. Rino non ha dimenticato i cori che accompagnano il Milan (e la Juve) dalla scorsa estate, quella in cui esplose lo scandalo del calcio: "Di quello striscione sul pullman dei nostri festeggiamenti noi ci siamo accorti tardi, ma in ogni caso qualcuno finge di ignorare che noi e i giocatori della Juve da un anno siamo costretti a sentire la storia dello scudetto degli onesti. E questa cosa mi pesa, perché in campo abbiamo sudato come gli altri. Anche Del Piero dopo un po’ ha reagito: certe cose non si possono accettare. Dà fastidio sentire che qualcuno ci debba insegnare a vivere enza motivo".
LA PROPOSTA - Gattuso non si limita a rispondere alle provocazioni nerazzurre. Lui è soprattutto un grandissimo appassionato di sport e lo vive nella maniera migliore. Ecco perché, dal suo cuore, nasce una proposta molto intelligente in un momento come questo in cui la rivalità cittadina rischia seriamente di trascendere con possibili problemi di ordine pubblico in occasione dei futuri derby: "Queste polemiche sono un peccato — spiega Rino — anche perché l’atmosfera delle partite tra Milan e Inter deve restare tranquilla come è sempre stata. Io non ho problemi a chiarire la situazione con Materazzi: ci vedremo subito in Nazionale e ci parleremo. Io gli assicurerò pure che nessuno di noi milanisti ha mai fatto un coro offensivo nei suoi confronti. Ma spero anche che capitan Maldini e capitan Zanetti possano presto incontrarsi e risolvano questa storia". E’ la speranza di tutti.
alexandriy
00mercoledì 30 maggio 2007 12:26
pace fatta......


FIRENZE, 30 maggio 2007 - Una bella mano di azzurro sulle crepe e la parete sembra come nuova. Come spiega il saggio Gigi Riva: "L’aria di Coverciano fa bene". Rientrata la crisi dello scudetto-supposta e dello smoking bianco. Interisti e milanisti quasi-amici come prima, facce serene, visi distesi, mense condivise. La Madonnina sul Duomo ha apprezzato.
MIRACOLI - Eppure, all’arrivo al centro tecnico, i blocchi della Guerra Fredda apparivano visibilmente distanti.Materazzi ha varcato il cancello su un’elegante auto blu, unico, comodissimo passeggero sui sedili posteriori bianchi. "Un Gesù Cristo»", direbbe Gattuso. I milanisti, invece, sono stati scaricati da un pullmino, come pellegrini a Lourdes. Ma, a pranzo, le distanze si sono ridotte. Materazzi e Gattuso si sono seduti allo stesso tavolo, uno davanti all’altro. Si sono guardati in faccia e sono scoppiati a ridere. Come racconta Matrix: "Naturale. Rino è mio fratello. Era un ragazzino a Perugia, gli davo i soldi per farmi delle commissioni. Abbiamo scherzato di tutta questa storia. Ambrosini? L’ho incrociato e gli ho dato la mano, è un mio compagno". Dimenticato lo striscione e la battuta di Gattuso su Materazzi-Gesù Cristo. Hanno mangiato allo stesso tavolo, Marco giura di non avere moltiplicato nulla. Ha un padre di nome Giuseppe, ma non fa il falegname.
-maverik-
00venerdì 1 giugno 2007 21:44
non avrei retto a una rottura tra materazzi e ringhio......sono come burro e marmellata...
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