in alto sale (sì, le faccende poetiche non sono le mie)

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paper.
00venerdì 26 novembre 2010 12:05



I



Bambino che grida la sua minuta follìa
sul balcone
(disperata una nonna)
lampioni sulla scena
già scenario
mentre il vecchio risale
beccheggiando
la bicicletta risale
nello scenario
il vialetto inghiaiato
risale e beccheggia
dove la scena è scenario.


II

Dove la scena è scenario
si mischiano gli odori marini
ariette sperdute ascolto
- d'ospedale
anticipo le mie sofferenze
- di droghe
alla follìa del bambino
il beccheggio della ruota
del vecchio che risale
omosessuale e bugiardo
congiungo.





III


Confondo le epoche e gli istanti
e la follìa del bambino
il faticoso beccheggio
e il dolore materno
lo scenario che non è scena
le convalescenze illusorie
una finestra che si apre
- come accesa
una piccola supplica
l'amaro calice
l'antico breviario.




IV

L'antico breviario su cui preghi
i tuoi santi inchiodi
con gli spilli
profondi i tuoi pianti
incontentati
muori all'ennesimo rifiuto
o dramma del sesso
o piccoli atroci rimorsi
ti disfi.





V

Eleggo la mia piccola supplica
ed è scena
la precisione della mira pretendo
la vostra efficacia
che lo scenario adeguato
risuoni
- molle e sotteso
delle faville screziate
e sonore
di un ultimo addio.




VI


Elemosina
di un'eco ti chiedo
vetri lacrimati
e tu scorri
- il tuo volto
sospirando la guarigione
disegnando foschi arabeschi
patinati e conclusi.

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