mio padre Joseph

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paper.
00sabato 8 novembre 2008 09:06

a 14 anni bevevo. mio padre, sempre molto controllato, informò mia madre della sua decisione di mettermi in collegio.
ci stetti 4 mesi, ad Arezzo, poi il direttore chiamò mio padre dicendogli di passare a prendermi al più presto. così arrivò una domenica sera.
era un bell'uomo, fine e colto. lo osservammo attraversare il parco prospicente l'edificio. le ragazze della mia classe se lo mangiarono con gli occhi. non potevano credere che un essere sparuto e poco aggraziato quale io indubbiamente ero a quell'età potesse essere stato generato da un pezzo d'uomo di tal fatta.
non disse una parola, per lo meno al sottoscritto. invece con i miei ormai ex compagni ebbe sorrisi, parole dolci, carezze e caramelle.

mio padre è la persona che ho fatto soffrire di più in assoluto. dentro era fragile. mi aveva predetto un avvenire di scrittore, e quando mi misi a praticare i palchi polverosi del rock giovanilista ci vide qualcosa di poco chiaro. soprattutto non tollerava le persone con cui mi accompagnavo.
una volta sola assistette a una nostra esibizione. personalmente feci talmente schifo (ero fatto come un istrice) che mi meravigliai molto quando lui, il giorno dopo, mi comunicò, con sobria formalità, di essere fiero di me. me ne meravigliai e non capii il senso di quell'atto sorprendente.
dopo sì. dopo ho capito la vacua apparenza di quel consenso: nemmeno una mezza motivazione riconducibile a un fantomatico compiacimento effettivo (il che sarebbe stato oggettivamente illogico), ma semmai una profondissima rassegnazione.
ero stato capito da lui. afferrata con drammatica integralità la tragica deriva della mia anima, ne aveva colto l'inesorabilità e la vanità di ogni tentativo inteso ad arrestarla. per parte sua lui rinunciava.
nessuna vigliaccheria ma un cuore spezzato.
è difficile tentare di tirare avanti quando si ha la morte nel cuore.
e ogni lutto porta altri lutti.
francesca.38
00sabato 8 novembre 2008 09:13
bellissimo, davvero
in poche righe c'è tutto
si sente il tuo dolore
io comprendo il suo, e il suo amore. non sempre arrendersi è sinonimo di disinteresse, accettare a volte è più difficile che lottare
paper.
00sabato 8 novembre 2008 09:20
grazie!
|Denilson|
00lunedì 10 novembre 2008 10:14
l'ho letto solo ora. bello, molto bello, e profondissimo.
@Mimmi the Maneater@
00lunedì 10 novembre 2008 10:19
quoto!
chiaralapazza
00lunedì 10 novembre 2008 22:33
Sul contenuto non dico nulla... [SM=g7255] solo un eterno abbraccio.

Sul tuo modo di scrivere dico che sei il migliore Paper! Mi prende un sacco il tuo modo di scrivere! [SM=g7372]
paper.
00martedì 11 novembre 2008 12:17
Re:
chiaralapazza, 10/11/2008 22.33:

Sul contenuto non dico nulla... [SM=g7255] solo un eterno abbraccio.

Sul tuo modo di scrivere dico che sei il migliore Paper! Mi prende un sacco il tuo modo di scrivere! [SM=g7372]




ricambio il tuo eterno abbraccio, mi ci tuffo, e nel fare ciò ti scocco furtivamente un bacetto sul collo
chiaralapazza
00martedì 11 novembre 2008 16:40
Re: Re:
paper., 11/11/2008 12.17:




ricambio il tuo eterno abbraccio, mi ci tuffo, e nel fare ciò ti scocco furtivamente un bacetto sul collo



ehm....becchi il mio punto debole...così sono proprio tua!!!
[SM=g8914]
paper.
00martedì 11 novembre 2008 16:59
Re: Re: Re:
chiaralapazza, 11/11/2008 16.40:



ehm....becchi il mio punto debole...così sono proprio tua!!!
[SM=g8914]




caspita! credevo di metterci più tempo... [SM=g9333]
@Mimmi the Maneater@
00martedì 11 novembre 2008 17:00

[SM=g9398]
Nightline
00sabato 22 novembre 2008 08:57
Re:

No
Quando non so , ma ti rivedrò
Mi serve iltuo perdono
E un bacio
Adesso che
Ho capito
Il tuo passato .




Dovunque egli sia
sarà fiero di te



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