Forum MontePoggio Discussioni di meteorologia e altro tra amici

Storie di guerra narrate da Vittorio.............

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    massimo.z
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    00 22/12/2014 18:49
    Ed ecco il secondo: domani ve ne posterò altri 2 ed il pomeriggio del 24 l'ultimo comn gli auguri di Vittorio:

    Visti da ragazzo ovviamente gli anni 30 e a differenza di oggi la politica non sapevo nemmeno cos'era.
    La via Luca Cambiaso della foto non è quella dove ho abitato dal 1939 al 1942 che si trovava in Albaro di fronte alla villa Cambiaso dove ora vi è l' Università di Ingegneria con la nota stazione meteorologica

    L'altra villa Paradiso quando tornai a Genova nel 1944 era già in mano a un Comando tedesco e i proprietari non vi erano e non so chi fossero.
    Ho il ricordo di una ragazzina dal bel nome Violetta figlia dei custodi della villa che erano rimasti , con la quale mio fratello che abita a Genova aveva fatto amicizia.

    Ma tornando agli 35-39 ho dei buoni ricordi. Fuori di casa in un prato ove poi sorse la Chieaa di S. Teresa si andava spesso a giocare a pallone o al lancio delle figurine e le vinceva chi mandava la più lontano. Le vie un po' malfamate di Porta Soprana o Sottoripa non mi ricordo di esserci stato, nei carugi invece si ma non ho particolari ricordi.
    Un ricordo molto sfumato dell'asilo anni 30-31 col cestino col pane burro e zucchero o marmellata che mi portavo.

    I fascisti non mi pare controllassero strade , spesso i temi in classe si riferivano al Duce e al bene che faceva cui credevo come tutti i ragazzi che davano retta agli insegnanti ( forse obbligati a parlarne bene , ma noi non lo sapevamo ). Si faceva a gara nello svolgimento dei temi a dire il più bene possibile del fascismo

    I ricordi più piacevoli restano quelli dei giochi sulla spiaggia di S.Giuliano quando nelle belle giornate, mia mamma ci portava e poi rimpiango i gli interminabili tornei di dama con gli amici in casa dell'uno o dell'altro, delle battaglie navali e delle gustose merende , imparammo alla fine anche gli scacchi.
    Questi i divertimenti maggiori , tutto diverso da oggi

    Vi era poi la scampagnata alla verde collina della Madonna del Monte sopra S.Fruttuoso ora subissata dalle case ove si andava il lunedì di Pasqua fermandoci alle stazioni della Via Crucis e in cima vi erano le bancarelle coi croccatini e le frittelle

    A scuola oltre che di disegno fui rimandato a settembre un paio di volte in educazione fisica poichè non frequentavo il sabato fascista pomeridiano ove si insegnava cultura fascista ma non era obbligatorio e occorreva andarci in divisa. Quella di balilla l'avevo avuta ma quella di avanguardista mio padre non volle farmela anche se ci tenevo un po' vedendo i miei compagni. A parte il rinvio a settembre non mi procurò nessuna discriminazione

    Nel settembre del 1939 quando fu invasa la Polonia mi ricordo mio padre amareggiato perchè eravamo alleati alla Germania ove era stato prigioniero e forse si doveva combattere contro la Francia avendo lui un debito di riconoscenza verso i francesi che lo liberarono, lo portarono in Francia e poi tornò in Italia.

    Poichè tutti ritenevano che saremmo entrati subito in guerra dopo che la Francia e l'Inghilterra l'avevano dichiarata alla Germania pensava che potesse essere richiamato e si fece esonerare come indispensabile alla "Società Terni" ove era impiegato.

    La guerra poi venne con i bombardamenti. La casa di via Cambiaso ( in affitto) fu colpita nel novembre 1942 e ci trasferimmo ( escluso mio padre ) a P.S.Giorgio dalle zie.

    Anni belli anche quelli dei quali ho già parlato finchè non si arrivò all'8 settembre 1943.Tutti in strada quel pomeriggio a far festa perchè la guerra era finita, ignari che il peggio doveva ancora venire.

    Dopo alcuni giorni cominciarono a passare verso nord treni merci carichi di militari che tornavano a casa disertando non sapendo i comandanti cosa fare.

    Un giorno un treno si fermò per quasi un'ora e quei militari chiedevano pane e vestiti per togliersi la divisa. Il giorno prima avevamo ritirato dal fornaio il pane che ci facevamo fare col grano della campagna , mia mamma mi diede una pagnotta da portargli e ripensandoci mi commuovo ancora quando la diedi a un soldato , a mio fratello un vestito vecchio di mio nonno che non c'era più e tutti facevano a gara per portare qualcosa.

    Poi vennero i mitragliamenti ai treni che passavano e la nostra casa fu forata varie volte ma soltanto esternamente e ce ne andammo da parenti vicini e l'ho già raccontato.

    Nella casa restata vuota si installò un comando tedesco prima e poi polacco che permise alle mie zie (una col marito ) di ritornarvi al secondo piano e loro restarono sotto.

    Mia zia nubile mi raccontò che i polacchi le chiedevano spesso alla sera di suonare il piano e salivano a sentirla ed erano molto corretti e gentili.

    Sono tutte cose che oggi mi appaiono di un'altro mondo

    Vittorio

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    massimo.z
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    00 23/12/2014 18:37
    Siamo all'antivigilia di Natale, e dunque vi posterò gli ultimi, prima di quello conclusivo di domani pomeriggio..............eccovi il primo:

    Si avvicina un altro anniversario di quella data rimasta viva nella memoria di chi l'ha vissuta e ricorda tutte le speranze di allora e non sarebbe onesto dire che la maggior parte di quelle speranze si siano avverate ,facendo un paragone con la vita di oltre 60 anni fa.

    Degli anni precedenti ne ho già parlato, ora andiamo al dopo.
    Finiscono gli ascolti di Radio Londra con la radio sottovoce e l'orecchio accostato perchè non si sentisse dai vicini e si ricomincia ad uscire senza il rischio di imbattersi in squadracce fasciste.

    Si cercano quelli visti in divisa per denunciarli o dargli una lezione e io per mesi osservai fra la gente per trovare invano quello che col fucile puntato alla schiena mi fece percorrere le vie di Albaro per portarmi alla casa del littorio tuttora presso piazza Tommaseo per convincermi a suon di ceffoni di arruolarmi nella X Mas ( ma ne ho già parlato.)

    Cominciarono comunque gli arresti di chi aveva commesso reati e torturato persone. I tribunali ne condannarono a morte parecchi con la fucilazione alla schiena, poi c'era chi non aspettava i tribunali e si faceva giustizia da solo, nelle strade ogni mattina si trovavano cadaveri e questo andò avanti per tutto il 1945.

    La città era semidistrutta e si cominciava a rimettere in funzione qualcosa, la polizia cercava di mettere ordine e spesso si accendevano disordini anche violenti con i bancarellisti di Porta Soprana per abolire il mercato nero ( anch'io vi portavo il sale che facevo a L. 100/Kg).

    Nelle vie del centro, ma siamo al 1946 ,si accendevano discussioni politiche con capannelli di gente e qualche volta mi ci fermavo a sentirli, Il Secolo XIX divenne il Secolo Liberale .

    In vista del referendum , cui non partecipai non avendo l'età ,venne il Re Umberto a visitare Genova e mi ricordo ben accolto dalle autorità e molti lo andarono ad applaudire ( come è noto è restato il dubbio che per evitare una probabile guerra civile il referendum fosse stato manipolato)
    Dopo il Referendum venne anche DE Nicola il primo Presidente della Repubblica accolto festosamente e andai a vederlo : Al governo vi era De Gasperi.

    I comunisti in quei giorni del 1946 facevano la voce grossa.
    Ci furono dalle parte opposta dimiostrazioni specie di studenti per Trieste italiana mentre i comunisti volevano lasciarla sotto il regime jugoslavo di Tito,

    In un giorno in cui ci furono queste manifestazioni che ricordavano il patriottismo fascista, mi trovai in Piazza Paolo da Novi non molto distante da dove sono sorti due moderni grattacieli presso Brignole, e all'improvviso un paio di giovinastri mi si avvicinò dicendomi" ecco Trieste italiana" e mi diedero due manrovesci scambiandomi per uno che aveva partecipato ai cortei .I passanti guardarono forse consenzienti , e mio padre poi mi disse soltanto di stare attento a dove andavo

    Nel 1946 vi era ancora la tessera del pane e per altri alimenti ed anche per le sigarette e a 18 anni se ne aveva il diritto e mio padre fu lieto appropriarsi della mia. Io e miei fratelli non abbiamo mai fumato. Mio padre molto e lo scontò morendo a 66 anni.

    Nell'estate del 1946 si ricominciò ad andare al mare, a S.Giuliano la spiaggia era ancora libera, ora da Corso Italia la spiaggia non si vede più per le tante cabine e per andarci un mese occorrono molte centinaia di EUR.

    La città pur con le macerie dei suoi palazzi che un po' alla volta scomparivano, ricominciava a vivere con ottimismo perchè d'ora in avanti, finita la guerra, tutto doveve andare meglio e c'era gran voglia di fare,un po' il contrario di oggi coi giovani che trasferiscono agli immigrati i lavori che rifiutano ritenendoli indecorosi e dichiarandosi disoccupati, e in parte vivono alle spalle dei genitori

    Allora non era così. All'inizio del 1947 in un giorno di febbraio in cui Genova era coperta da 30 cm di neve partii per l'Abruzzo ove mio padre mi aveva trovato un posto da lavorare in un paese ove l'acqua le donne andavano ancora a prendere alle fontane con le brocche sulla testa.

    Così salutai Genova

    Vittorio

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    massimo.z
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    00 23/12/2014 18:38
    Ed eccovi il penultimo:

    Sono trascorsi 67 anni da quel giorno della Liberazione ed è ormai per me divenuto lontano," ormai troppo lontano " come diceva una canzone di Luigi Tenco non in riferimento a quell'evento .

    I ricordi cominciano un po' a sbiadirsi : i tempi cambiano e allora la parola " povertà" aveva il suo vero significato ; oggi lo ha cambiato e per chi ha vissuto in quel tempo sentir parlare di milioni di famiglie in povertà - con tutto il rispetto per chi è un po' in ristrettezze - mi viene da ridere.

    Allora coi bombardamenti era un terremoto al giorno e si perdeva tutto , i generi alimentari erano razionati al minimo con la tessera.
    Ad esempio il telefono era un lusso, oggi non averlo è povertà e lo è anche non avere la Tv che allora ono esisteva : tutto è relativo come il senso di povertà.

    Nei primi anni della guerra venivano rastrellate le fedi nuziali dal governo e i miei genitori per avere in cambio quella di acciaio che dimostrava la partecipazione alla grave situazione del momento ne comprarono due nuove da " donare " alla Patria per tenersi quelle vere.

    Da quel lato però non è cambiato molto, ci si è soltanto aggiornati. Oggi ci sono i lingotti d'oro non le misere fedi e a farne le spese sono sempre le persone che lavorano mentre mentre pullulano le associazioni a delinquere mentre allora ve ne era una sola.

    In questa finta povertà di oggi ( finta riferendomi a quella di 70 anni fa) miliardi vengono buttati al vento per intercettare e giudicare qualche gaudente magnate, o magnaccia per molti, che strapazza ragazze a casa sua

    L'entusiasmo di lavorare per ricostruire quanto distrutto dalla guerra come c'era il 25 aprile 1945 con la ritrovata libertà oggi non c'è più .
    Alla dittatura di un partito si è sostituita la dittatura dei partiti che vanno periodicamente alla cassa a riscuotere parte del denaro estorto con le tasse per investirlo in beni immobili o in lingotti d'oro o in diamanti o in paradisi fiscali.

    Gli stipendi al parlamento euopeo sono quasi il doppio degli altri. La commissione che doveva accertarli ha detto di non essere in grado di farlo e tutto è finito lì.

    Un pranzo al ristorante impensabile in quegli anni pensando alla fame vera degli anni 40 è tutto quello che mi resta nel ricordare quel giorno a Genova
    Mi verrebbe in mente di riviverlo se non altro perchè avevo 18 anni e penso sia giunto il momento di una nuova liberazione ; liberarsi delle associazioni ladresche nei partiti e fare una epurazione come si fece coi fascisti, ma credo sia una utopia quando ci si trova in un mondo di ladri.

    Vittorio

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    massimo.z
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    00 24/12/2014 18:33
    E come promesso, vi lascio all'ultimo racconto di Vittorio, anche se la serie completa non ho potuto postarla per mancanza di tempo e per non ingolfare il post: comunque resterà in evidenza..........

    Oggi i giornalisti che vivono nel lusso ci ripetono ogni giorno sui giornali ,in Tv, che questo Natale sarà più povero (!!!). Ma di che cosa ?? Forse dei buoni sentimenti che una volta venivano guardando un presepe mentre ora il guardarlo è diventato spunto per parlar male di qualcosa o di qualcuno.

    Allora voglio ricordare un Natale veramente povero,buio, senza luminarie, un Natale di guerra. Da Porto S.Giorgio ove eravamo andati dopo il bombardamento della casa di Genova, nell'ottobre del 1943 quando i mitragliamenti aerei ai treni merci che passavano nella vicina ferrovia cominciarono a colpire anche i muri della nostra villa senza però forarli, ci rifugiammo ospiti da parenti cugini che abitavano in un paesino in cima a una collina a circa 10 Km da P.S.Giorgio che si chiama Altidona e ora d'inverno è semideserto.

    Iniziai ad andare in bicicletta-15 Km - all'Istituto Tecnico a Fermo, quando non pioveva .Ma un giorno sulla nazionale mi sorprese un attacco aereo contro un treno, mi rifugiai in un anfratto e a scuola non andai più.
    I giorni che precedettero il Natale li passavo coi miei cugini e mio fratello a giocare al Giro d'Italia sul pavimento; le strade erano delimitate dai legnetti destinati al camino , ognuno aveva la sua biglia col nome dei corridori Bartali, Coppi,Guerra, Valetti, Bergamaschi, Canavesi spesso secondo o terzo al Giro d'Italia. Facevamo varie tappe modificando il percorso e compilavamo le classifiche.

    In qualche giornata di sole in quel dicembre non freddo non mancava qualche passeggiata in campagna con mia cugina a parlare sopra tutto di cosa sarebbe accaduto dopo la guerra e si faceva qualche progetto.

    Si arrivò così al Natale,noi con le zie eravamo 7 e loro 11 (3 generazioni). Una campagna e un pollaio intorno alla casa ci riservava ancora un Natale discreto. Si dava la farina a un fornaio di fronte e quell'odore di pane caldo appena arrivato non l'ho più risentito.

    Nella tavolata col camino acceso,ricordo in particolare un sacerdote anziano che chiamavamo "zio prete" che aveva un barometro nella stanza piena di libri e spesso mi consultava dandomi del lei. Un curato tipico di campagna timoroso nel parlare, che mi faceva pensare a Don Abbondio
    C'era poi il mio cugino grande di 22 anni esonerato dal servizio militare (il padre era segretario del Podestà di Ascoli P.) che il troppo studio lo rendeva strano.Aveva imparato il russo benissimo e nel portone di casa aveva piantato tanti chiodi e con le capocchie venivano fuori frasi russe. Nella terrazza aveva scritto a caratteri enormi "Meglio una casa in campagna che cento castelli in aria"
    La generosità di quella famiglia non l'ho mai dimenticata e ormai non c'è più nessuno.

    Alla sera nei letti gelidi, ove si dormiva anche in due mettevamo un braciere a turno per intiepidire le lenzuola .
    La vigilia di Natale andammo alla Messa di mezzanotte per le strade buie per l'oscuramento obbligatorio e , quando c'erano ,soltanto le stelle e la luna davano un po' di chiarore. Le donne erano in chiesa con gli scialli neri che avvolgevano i cappotti e in un angolo di quella di chiesa di campagna vi era un presepe senza pretese.

    Ci si era raccolti intorno al presepe alla fine della Messa per cantare ancora una volta " Tu vieni dalle stelle..." e si pregava Gesù perchè ci salvasse dai tedeschi che cominciavano a ritirarsi verso nord e il fronte era sempre più vicino. Nei giorni in cui soffiava lo scirocco si cominciavano a sentire i rombi lontani dei cannoni col fronte in Abruzzo , ma mio padre venne a prenderci per riportarci a Genova prima che il fronte arrivasse

    Ci si affidava in quel Natale di guerra del 1943 a un Bambino nato in una stalla

    "Er Bambinello ha chiesto: Indove stanno
    tutti i campagnoli che l'antranno
    portaveno la robba ne la grotta?
    Nun c'è neppuro un sacco de polenta,
    nemmeno una frocella de ricotta...

    -Fijo, li campagnoli stanno in guerra,
    tutti ar campo e combatteno. La mano
    che seminava er grano
    e che serviva pe'vangà la terra
    adesso viè addopprata unicamente
    per ammazzà la gente.
    Guarda, laggiù li lampi
    de li bombardamenti!

    -Ner dir così la Madre der Signore
    s'è stretta er Fijo ar core
    e s'è asciugata l'occhi co' le fasce.
    Una lagrima amara per chi nasce
    una lagrima dòrce per chi more...

    (Trilussa)


    A tutti quanti intanto un Buon Natale !

    Vittorio

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    massimo.z
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    Admin
    00 16/07/2016 18:25
    Ci sono capitato per caso: un'altro racconto di Vittorio nel 2006...................ed allora chissà qaunti ve ne saranno..................ma li scoverò!

    Intanto leggete questo:

    Non so se qualcuno ha visto lo sceneggiato su Bartali, Massimo forse si, anche se ancora non era nato come del resto tutti voi
    .
    E' stata riprodotta molto bene l'atmosfera di quegli anni, quando anch'io ero un tifoso del ciclismo che prevaleva sul calcio e d'estate sulla spiaggia non si aspettava altro che costruire piste con salite e gallerie e gareggiare con le biglie e i nomi dei corridori.

    Oggi le corse ciclistiche non mi interessano quasi più ;mi sembrano diventate una passeggiata con tutti in gruppo e verso la fine qualche scatto, ma non vedo più nessuno che si sfianca e arriva con distacchi di 15-20 minuti e certamente i corridori in gara non si scambiano l'acqua come fece Bartali con Coppi. E all'inizio Coppi dava del lei a Bartali. Oggi in Tv non lo danno più a personaggi rispettabili neppure le tante baldracche che si considerano chi sa che.

    Fra i vari episodi lo scenaggiato mi ha ricordato quel giorno di primavera del 1948 quando fu fatto l'attentato a Togliatti e le sommosse si calmarono quando Bartali vinceva le tappe di montagna al Giro di Francia spronato dall'intervento di Andreotti allora sottosegretario e tutti ci unimmo a sentire alla radio le sue imprese senza differenze di idee (oggi anche questo è impossibile perchè le squadre di calcio stanno avendo connotati politici)

    Quel pomeriggio finito il lavoro ero a passeggio in un paese dell'Abruzzo - ove ero giunto da Genova l'anno precedente -insieme a un amico più grande di me che frequentava l'università di Chieti. Era di origine toscana, si chiamava Mario Lenzi e il padre lavorava nel mio ufficio e aveva fama di essere stato fascista.

    Ci si avvicinarono tre sindacalisti e presero a ceffoni il mio amico che per molti giorni restò col viso tumefatto. Vi era un vigile poco distante che rimase impietrito come me e poi lo accompagnò a casa. Io pochi mesi prima avevo preso la tessera della C.G.L. e quello mi salvò. Uno dei tre parecchi giorni dopo mi disse perchè frequentavo certe compagnie.

    L'anno dopo andai a Roma e in seguito mi sposai, continuai sempre a seguire Bartali e Coppi e Bobet e ricordandomi quei tempi mi è tornata in mente la prima nevicata vista a Roma Alzandomi la mattina del 2 febbraio 1954 la città era tutta bianca sotto diversi cm. di neve. La temperatura quel giorno fu di 0-2.
    Mi è venuta voglia di riprendere il quaderno ove si segnavano scrupolosamente le spese perchè, allora sì che era difficile arrivare alla fine del mese,, non come le buffonate che si dicono oggi.
    E ho letto: Stipendio 65.500 Fitto casa e riscaldamento 28.000 Spese per vitto 26.400. Cinema 3 volte 2.400. Accantonate per viaggio in estate 2.000(il primo fu a Capri in treno-nave). Poi c'erano le bollette,il giornale (25 centesimi) e febbraio andava meglio perchè vi erano tre giorni di meno e ci si faceva caso.

    Però ero contento perchè lavorando pensavo che avrei migliorato e davanti c'erano tanti anni e prospettive di vita sempre migliore.(elettrodomestici Tv, auto)

    Le sere d'estate si andava al Gianicolo a prendersi un gelato e l'aria era respirabile e profumata .


    Mi farei volentieri gonfiare la faccia dai manrovesci di quei tre comunisti pur di tornare ai tempi di Coppi e Bartali quando fra ragazzi innamorati vi erano silenzi e sguardi (che dicevano molto di più ai sentimenti che non il letto immediato di oggi )
    E si scrivevano lunghissime lettere d'amore. Oggi sono rimasti soltanto gli SMS. e si è sempre arrabbiati per una cosa o per l'altra.

    Vittorio (in una mattinata di nebbia)
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    massimo.z
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    00 30/10/2016 18:22
    ...quando trovo qualcosa.......lo posto in questo antico racconto........

    ......chissà quante il caro Vittorio, da ragazzino, avrà vissuto giornate simili e chissà quante volte si sarà recato sui moli ad osservarle: per questo il mio piacere, oltre che per tutti gli altri amici del forum, di mostrarvi questa libecciata genovese....è doppio, sapendo di fare molto piacere a Vittorio.....che rivede sempre con entusiasmo la sua cara Genova.

    Grazie Massimo del pensiero e del saluto. Corso Italia e Boccadasse sono per me località famigliari perchè da ragazzo ero quasi sempre lì e di mareggiate non ne perdevo una.
    A volte però in caso di forti libecciate, come quella che hai fotografata con Virginia e Riccardo, andavo a Nervi col tram e ho ancora delle foto sulla Passeggiata oltre che dei filmini che risalgono però agli anni 60-80 quando mi ci combinavo e andavo da Terni a trascorrere un po' di ferie con la mia famiglia che era rimasta in Albaro.

    [Modificato da massimo.z 30/10/2016 18:23]
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    massimo.z
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    00 05/03/2017 20:18
    Ecco un altro racconto del caro Vittorio, che ho rintracciato per caso...................chissà quanti ve ne saranno ancora!

    70 anni fa l'oscuramento , non farebbe male farlo oggi sulle porcherie che si leggono e si sentono e non sarebbe un attentato alla libertà ma il ritorno a un po' di dignità che allora sembrava l'Italia l'avesse !

    Comunque l'oscuramento iniziò prima che noi entrassimo in guerra nel 1940 e mi pare di ricordare che inizialmente riguardasse soltanto l'illuminazione stradale per risparmiare energia e forse anche per fare delle prove in caso di guerra che allora era soltanto la Germania a farla.

    Non ricordo però se nelle case iniziò allora o più tardi ma mi ritorna bene in mente che anch'io con i miei partecipai a preparare striscioline di carta coi giornali per metterle in tutte le fessure delle persiane perchè non si vedesse la luce fuori .

    L'inaugurazione del grattacielo più alto a 33 piani fu un avvenimento del quale ho un ricordo un po' sbiadito, ma nelle scuole gli insegnanti lo aggiunsero alle varie opere mussoliniane ( paludi pontine,Foro Italico, conquista dell'Etiopia, Albania,) che facevano dell'Italia una potenza mondiale e i grattacieli, primi in Italia erano un onore per Genova e spesso facevamo temi inneggianti al fascismo e ho un gra rammarico di aver a suo tempo distrutto i miei quaderni con quei temi.

    Mi pare di aver già detto che una volta, in una gara per i temi migliori, vinsi un libretto di risparmio di L. 50.

    Il 1939 mi ricorda anche la prima estate che non andammo a trscorrerla a P.S.Giorgio . Fui rimandato oltre che in Educazione Fisica anche in disegno e i miei non me lo perdonarono e così per un mese andai a ripetizione di disegno ( che odiavo )in un istituto di XX settembre e ricordo come oggi quelle giornate estive calde di Genova e i pomeriggi, quando non avevo lezione , trascorsi alla spiaggia di S.Giuliano con il venticello di scirocco sempre presente, spesso fermo a guardare le onde più corte o più lunghe pensando al mare e ai compagni lontani delle scorribande di P.S.Giorgio...

    Per l'educazione fisica dipese dal non aver partecipato alle ore di cultura fascista,( il famoso sabato fascista ) peraltro non obbligatorie.

    Quando tornavo negli gli anni successivi a P.S.Giorgio mi inorgoglivo a parlare dei grattacieli di Genova che fra i compagni di giochi soltanto io avevo visto.

    E pensavo sempre di poterci andare in cima e vedere Genova da quell'altezza, ove pensavo che qualche volta forse passavano anche le nuvole basse spinte dallo scirocco e trovarmi nella nebbia come quando andavo apposta al Righi...

    All'ultimo piano c'era il Caffè Capurro e si pagava molto.. Ma in viaggio di nozze ( allora abitavo e lavoravo a Roma )
    fermandomi qualche giorno a Genova, la prima cosa che feci con la mia ragazza ( mi sembrava strano chiamarla moglie ) anch'essa stupefatta , prendemmo quell'ascensore con tutti quei piani e ci sedemmo a prendere una cioccolata. Erano i primi di ottobre , l'aria era tiepida e il panorama immenso , ma fu una grande gioia ( forse esagero) essere lassù , vedere tutta la costa di ponente e respirare l'aria della Superba come ancora si chiamava a quei tempi. E vedere in basso ,piccole , le persone , i tranvai e via Fieschi

    Allora bastava poco per essere contenti e pensando a quei giorni perduti mi sembra ,anzi sono certo che oggi viviamo in un altro mondo

    Ciao , Massimo, ma non stuzzicarmi troppo......
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    massimo.z
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    00 02/06/2017 19:52
    E' passato un anno dalla scomparsa del caro Vittorio: soltanto un ricordo per non dimenticare una brava persona!

    Massimo
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    massimo.z
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    00 23/12/2020 17:13
    Cercando sui post degli auguri di Natale, trovo questo di Vittorio durante la guerra e subito dopo, è del 2005:

    Il Natale perduto
    Una volta c'era un Natale in cui i bambini si svegliavano con l'ansia la mattina per vedere in fondo al letto i regali che Gesù Bambino gli aveva portato(un meccano, un trenino..) Io ero fra quelli.

    Quando gli anni passano, si ricordano più quelli lontani e riaffiorano alla memoria attimi di episodi senza importanza, come quel pianino che la vigilia di Natale passava per la strada sotto casa a Genova suonando "Tu scendi dalle stelle" e mia mamma mi dava un "ventino" che fasciavo con la carta e lanciavo dal balcone. Un uomo alto e magro che girava la manovella si fermava un attimo ,raccoglieva e alzava lo sguardo verso le finestre e i balconi facendo quasi un inchino per ringraziare.

    Dopo la guerra al posto di Gesù Bambino (ma un piccolo presepe lo facciamo ancora nell'ingresso di casa) è subentrato Babbo Natale, ma anche questo non va bene a molti insegnanti e filosofi ed anche genitori che preferiscono dire subito ai bambini che è una invenzione. L'anno scorso in una scuola di Roma lo disse una maestra e i bambini tornarono a casa piangendo pensando di non ricevere più i regali.

    La mente mi va così ai Natali perduti degli anni 30 quando c'erano ancora i sentimenti che prevalevano, mentre oggi ci si lamenta di tutto. Si troverà certamente anche qualcosa da dire che non ha funzionato il giorno di Natale ! Eppure le condizioni di vita non sono neppure paragonabili.

    Ma l'atmosfera famigliare di quei Natali di una volta non è completamente perduta ;si può ritrovare ancora presso la casa di Massimo a Monte Poggio , dove Babbo Natale lascia fra la neve le sue orme per portare i regali a Virginia.

    Vorrei però che una volta tanto Babbo Natale dopo aver portato i regali, caricasse nelle sua slitta tutti quegli insegnanti o intellettuali miscredenti e li portasse in un fantomatico Paese delle Bugie Buone, perchè ci sono anche quelle. Troverebbero nasi lunghi e gambe corte ma tanti bambini felici che si ricorderanno poi negli anni con riconoscenza di quelle Bugie che hanno accompagnato la loro infanzia .

    Veramente di cuore un Buon Natale a tutti

    Vittorio
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    Alla nascita del Sole e di sua sorella la Luna, la loro madre morì.............
    Così il Sole diede alla Terra il suo corpo dal quale sbocciò tutta la vita.........
    ......e dal petto di lei tirò fuori le stelle e le lanciò nel cielo notturno per ricordarsi della sua anima.............
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    Eroe
    Post: 1
    00 16/01/2024 21:15
    E' bello conoscere questi ritagli di storia direttamente da chi li ha vissuti perché hanno un sapore diverso dalla impersonale storia letta sui libri.
    ★ ☆ ★ ☆ ★ ☆ ★ ☆ ★ ☆
    Ci diranno che le prossime centrali nucleari saranno sicurissime ... diffidate dicevano la stessa cosa delle prime fatte e la storia insegna, vedi Titanic, che non esiste cosa sicura fatta dall'uomo.
    Socio A.N.AB. ... http://www.abruzzonaturista.it/
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