Tratto dal
Messaggero di giovedi 7 luglio 2005, pag. 8:
Alla fine dopo un pomeriggio di bracci di ferro e colpi di scena, dall’aula di Montecitorio è venuta fuori una nuova legge sui reati di opinione, che riduce di molto i casi in cui l’imputato rischia di finire in carcere. Il testo, che ora deve superare l’esame del Senato, cancella dal Codice Penale reati come l'attività antinazionale all'estero e l'apologia sovversiva antinazionale. E stabilisce che nessuno potrà essere perseguito per aver criticato il capo dello Stato attribuendogli la responsabilità di misure prese dal governo. Per altri reati finora considerati di una certa gravità, come il vilipendio alla bandiera, la punizione non sarà più il carcere, ma il pagamento di una multa. Che al massimo potrà arrivare a 10mila euro se l'offesa al tricolore avviene durante una cerimonia pubblica. Ammende minori sono previste per chi offende la bandiera di uno Stato estero; mentre il carcere resta lo spauracchio per tutti colore che accompagnano le parole offensive con atti di violenza. Ma anche in questi casi, le pene massime sono alleggerite: scompare ad esempio l'ergastolo per gli attentati contro l'integrità, l'indipendenza e l'unità della Nazione, che saranno puniti con un massimo di dieci anni di reclusione.
Ricapitoliamo:
a) è stata depenalizzata l'attività antinazionale all'estero. Ciò significa, quindi, dare tranquillamente modo a gente, come ad esempio tanti illustri ex terroristi delle Brigate Rosse latitanti all'estero, di attentare alla vita civile dell'Italia e di continuare a fare propaganda contro la nostra Nazione, senza poter essere toccati.
b) è stata depenalizzata l'apologia sovversiva antinazionale. Ciò significa, quindi, che adesso chiunque può inneggiare allo smembramento dell'Italia, "battersi" per turbare la vita civile del nostro Paese, augurarsi la sconfitta della loro Patria (e penso a tutti quei disubbidienti/finti-no-global/sovversivi-della-domenica che fischiano l'Inno nazionale ed invitano i soldati italiani a disertare l'Esercito, ma anche alle allegre testoline padane che invadono il Nord e si divertono a dare spettacolo a Strasburgo, vero Borghezio?) - e passarla liscia, proprio come se niente fosse.
c) il vilipendio alla Bandiera non è più reato. Ciò significa, quindi, che da oggi si potrà tranquillamente svilire il significato del nostro Tricolore, che si potrà in scioltezza gettare nel fango il sacrificio di tante persone che si sono battute per l'Italia nel corso della storia, senza colpo ferire. Ciò significa, ad esempio, che i sovversivi-della-domenica-finti-no-global e le allegre testoline padane potranno tranquillamente sputare sul Tricolore, bruciarlo, buttarlo nel cesso, e nessuno avrà il potere di prenderli a pedate nel culo come meriterebbero.
In due parole: CHE SCHIFO.