Il problema, caro Baly, è che pochissimi, tra intellettuali e politici, hanno il coraggio di dissociarsi, anche solo sottovoce, da certe affermazioni, e non solo in questa circostanza; la maggior parte del "mondo che conta" si comporta nei confronti delle comunità ebraiche con quella che Vittorio Emanuele Orlando chiamava "cupidigia di servilità".
D'altra parte, non esiste alternativa a un comportamento simile, dal momento che le comunità ebraiche (e si può contestare finché si vuole, ma è così) costituiscono una lobby assai potente ed influente nel campo dell'informazione e della politica, sia a destra che a sinistra; di conseguenza, chi non si sintonizza sulla loro linea di pensiero e di condotta viene regolarmente bollato come "antisemita" o, peggio, rischia di perdere la propria poltrona.
Un po' come accade in occasione della cosiddetta "giornata della memoria" (e qui mi si incazza Moonril): quanti sono gli ebrei che la considerano davvero un momento di lutto e di riflessione per i propri cari, e quanti sono quelli che la usano in maniera strumentale, come pretesto per coprire i loro sporchi affari, in Palestina ad esempio (ma non solo)?
Nulla di nuovo sotto il sole.
[Modificato da 9 13/11/2005 11.11]