00 02/08/2008 16:36
L'acceleratore di Ginevra, lungo ben 27 km, ha superato anche gli ultimi test sul fronte del funzionamento di alcune sue parti cruciali


Via libera dal Cern, l'European Organization for Nuclear Research, all'avvio di Lhc. Il grande acceleratore di Ginevra ha infatti superato anche gli ultimi test sul fronte della sicurezza e del funzionamento di alcune sue parti cruciali ed entro agosto dovrebbe entrare in funzione. Il via libera e' arrivato durante il 147esimo meeting del Council del Cern che ha cosi' ascoltato le notizie relative ai progressi verso il momento dell'accensione dell'acceleratore di particelle, fiore all'occhiello del Laboratorio.
Il collaudo di Lhc, lungo ben 27 km, ha spiegato il Cern di Ginevra, e' cominciato lo scorso gennaio con il raffreddamento del primo degli 8 settori. "Oggi -ha sottolineato- 5 settori hanno gia' raggiunto, o sono vicini a raggiungere, la temperatura di operazione di 1.9 gradi sopra lo zero assoluto e i rimanenti 3 si stanno avvicinando a questa temperatura. Quando tutti i settori saranno raffreddati si completeranno i test elettrici in tempo per l'arrivo dei primi fasci, attualmente previsto per agosto".
"Il raffreddamento sta procedendo bene -ha detto Robert Aymar Direttore generale del Cern- e ci aspettiamo di giungere quanto prima alla partenza di Lhc". Quest'estate, quando entrera' in funzione, Lhc fara' scontrare fasci di protoni alle energie piu' alte mai prodotte in un acceleratore di particelle.
"L'energia delle collisioni di Lhc -ha sottolineato il grande enete di ricerca europeo- e' pero' modesta se comparata all' energia dei protoni provenienti dai raggi cosmici che attraversano l'atmosfera terrestre da miliardi di anni". "Lhc e' l'acceleratore di particelle piu' potente al mondo -ha detto ancora Aymar- ma l'Universo ne possiede di molto piu' potenti. Lhc ci consentira' cosi' di studiare nel dettaglio e sotto condizioni controllate cio' che la natura sta gia' facendo da miliardi di anni".
"L'accensione imminente del nuovo acceleratore rappresenta una soddisfazione particolare per la comunita' scientifica italiana che e' stata protagonista delle varie fasi della costruzione e lo sara' nella raccolta dei nuovi dati e nella loro analisi" ha commentato Roberto Petronzio, presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e delegato scientifico del Council del Cern.
Lhc e' da tempo soggetto a numerosi controlli che concernono tutti gli aspetti di sicurezza e impatto ambientale. L'ultimo di questi, riguarda l'esistenza o meno di pericoli collegati alla creazione di nuove particelle con l'acceleratore, ed e' stato proprio questo aspetto ad essere discusso dal Council nell'ultimo meeting. Il nuovo Report, che va a aggiornare il precedente del 2003, con nuovi e recenti dati, conferma e rafforza quindi le conclusioni del Report del 2003: non ci sono motivi di preoccupazione per gli scienziati del Cern. Ed Lhc puo' partire.
Il Report e' stato redatto da un gruppo di scienziati del Cern, dell'Universita' di Santa Barbara in California e dell'Istituto per la Ricerca Nucleare dell'Accademia delle Scienze della Russia. "Con questo Report -ha sottolineato ancora Aymar- il Laboratorio ha superato tutti gli obblighi richiesti in termini di sicurezza e impatto ambientale per garantire che questa nuova ed entusiasmante infrastruttura di ricerca operi in condizioni di totale ed assoluta sicurezza".
Il Report, inoltre, e' stato approvato dal Scientific Policy Commitee (Spc) una commissione che fornisce raccomandazioni al Cern sulle questioni scientifiche. Un Comitato di 5 scienziati indipendenti, tra cui un premio Nobel, ha riesaminato e giudicato valido l'approccio degli autori del Report le cui argomentazioni sono sostenute da evidenze scientifiche inconfutabili giungendo alla medesima conclusione: "Le nuove particelle prodotte da Lhc non costituiscono in alcun modo un rischio".
Il Comitato di scienziati indipendenti ha presentato le sue conclusioni alla riunione dell'Spc ed i 20 membri del comitato ne hanno approvato le conclusioni all'unanimita'. "E' stato giusto da parte del Direttore Generale prevedere un formale studio specifico sulle questioni della sicurezza che esaminasse anche gli scenari piu' improbabili", ha detto il Presidente del Council, Torsten Akesson.
"Questo nuovo rapporto -ha aggiunto Akesson- giunge alla conclusione che non esistono rischi, posizione sostenuta anche dai 20 esperti indipendenti che formano l'Spc".
Il nuovo rapporto, infine, e' corredato da un sommario in linguaggio non tecnico. Tutti i documenti relativi alla sicurezza e all'impatto ambientale di Lhc sono disponibili sul sito del Cern. Il Cern, che si trova a dieci chilometri da Ginevra in Svizzera, ai piedi del Monte Giura, e' stato una delle prime joint venture a livello europeo.
Con gli anni il grande centro di ricerca per la fisica e' diventato un brillante esempio di collaborazione fra scienziati di diversi Paesi. I suoi acceleratori di particelle, inoltre, attraversano varie volte il confine franco-svizzero.
Info: www.cern.ch