00 21/11/2008 16:09
mie personalissime "correzioni"
Finalmente è arrivato...
Solo a questo riuscivo a pensare quando lo guardavo, come l’incontro promessomi dal destino. Ogni volta che lo vedevo, provocava in me una reazione stranissima.. restavo lì impassibile a rimuginare, indispettita dal suo atteggiamento.
In qualche modo è stato così, si è svelato come uno di quegli incontri che, nonostante il tempo passi, non smetti comunque di chiederti il perché.
Ricordo ancora il nostro bacio, il primo, uno dei tanti gesti di quel giorno. Non l’ho mai detto e non l’ho mai voluto ammettere, ma mi sono sentita talmente ragazzina, una bambina tra le mani di un adulto... credo che lo volessimo entrambi da tempo.
Oggi riesco a pensare a tutto in modo obiettivo, con un po’ di malinconia. Ma ora va bene...
Ha ragione lui, è stato tutto bellissimo, una di quelle storie di un’intensità che pochi hanno la fortuna di vivere. I problemi c’erano eccome: ogni tanto piangevo presa dallo sconforto, piangevo per la paura di perderlo, piangevo... una faticosa scalata, ma c’erano quei momenti, quei momenti di illusione per entrambi.

Credo che il sapere che parla ancora di me in ogni suo discorso e che in qualche modo si ricorda di me come della storia più intensa e bella che abbia mai avuto, abbia risvegliato quel senso di soddisfazione che tanto desideravo.
Il suo continuare a ripetere che non l’ho perdonato, il mostrarsi sbalordito per il mio essere distante e indifferente, mentre avrebbe voluto che io gli buttassi ancora le braccia al collo...
Per me, lui forse non rimarrà che un ricordo, un ricordo che si espanderà quando glielo permetterò, quando avrò un bisogno pericoloso di sognare, di sentire e certe immagini si riempiranno di vita e colore come volessero invadermi nuovamente.
La mia paura non è più lì a ricordarmi quel desiderio di scomparire, quella voglia di dolore infinita, ma almeno ora ho smesso. Credo di non avere motivi per punirmi, in fondo non ci sono mai stati, ma il pensiero di non essere riuscita a farmi amare era troppo grande da sopportare; uno sbaglio, un’enorme mancanza che non potevo tollerare.

Sul mio corpo è rimasto l'incanto di un’esperienza che farà sempre parte di me; un'esperienza che custodirò come una cosa preziosa, come un segreto da svelare nuovamente solo a me stessa nei momenti in cui avrò bisogno di rialzarmi.
Niente è stato un errore. E' stato un volersi prendere cura di sé stessi in un modo inusuale, imparando ad amarmi semplicemente vivendo e accettando qualcosa di mè al di là della comune morale.
Ormai, cerco di guardare il passatocon la consapevolezza che sto comunque andando avanti con la voglia di lasciarlo alle spalle e dirigermi fiduciosa e decisa verso nuove mete, nuovi sbagli da riparare, nuove atmosfere da respirare e nuove colonne sonore da ascoltare.
Quel volto non si è cancellato, ma una forza mi aiuta ad accettare di vederlo più lontano e mi sono riappropriata di quella parte di me che avevo perso, cui non davo più importanza.

Ora ho qualcosa in più. Sono cresciuta semplicemente ascoltando e vivendo una parte di me che avevo abbandonato tanto tempo fa.
Ora posso dire di essere pienamente protagonista di ogni mia azione e regista di ogni mio pensiero e desiderio.
Ora posso dire di essere viva.


[Modificato da @Mimmi the Maneater@ 21/11/2008 16:14]