00 16/12/2010 19:46
Primo Spunto

mi arriva una telefonata per dirmi che Marco vuole parlarmi del mio scritto.
arrivo da lui, ma lui non c'è e lo trovo in strada che guarda i televisori esposti con i risultati delle corse ippiche. è talmente compreso a guardare e a fumare il suo sigaro che a malapena mi saluta.
sono stato da te, tua moglie mi ha detto che eri al bar. sì, risponde, mia moglie per bar intende la sala corse, hai fatto bene a raggiungermi qui.
ma che cosa mi volevi dire? chiedo alla fine. nulla, fa. cioè, soggiunge, sempre attento all'evolversi delle telescriventi, non proprio nulla: ti chiedevo di parlare di te e del tuo libro, ma soprattutto di te e del tuo disagio. dove? al Circolo Cervi, se non ti dispiace.
mi dispiace eccome, altrochè. vorrei parlare della nostra nuova tendenza metaletteraria e non certo di me. tuttavia non dico nulla e l'accordo è siglato.
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