Storia di un addio
Le strade affollate della città di Roma risplendevano di luci ed insegne al neon...
Una figura camminava a testa bassa sui marciapiedi della metropoli,voleva forse perdersi nella folla...dimenticare tutto.
Aveva ormai 25 anni compiuti e già non ne poteva più della vita.
Aveva perso un amore e un amico,tutti e due nello stesso istante...ma ancora,le venivano alla mente questi pensieri,che ancora le rodevano il cuore logorato da un amore impossibile.
Non riusciva a farsene una ragione...
Il suo amico le aveva fatto confessare i suoi sentimenti poco prima,facendola soffrire enormemente e,lui freddo e distaccato ascoltava quelle parole,confessate nel pianto.
Era appena corsa via da quella casa dopo avergli detto,con grande sforzo,che doveva dimenticarla.
La ragazza si appoggiò ad un muretto,il vento le muoveva appena i capelli castani...
Si asciugò una lacrima sfuggita e sospirò profondamente nell'aria fredda di Dicembre.
Addio amore mio,riuscirò a dimenticarti?
Questa è veramente la fine di tutto...
E così dicendo corse via,nelle buie stradine verso casa.
Una camera,un letto...
Un ragazzo era sdraiato al buio,la debole luce della luna invernale gli illuminava il viso...
Continuava incessantemente a guardare fisso davanti a se,sul bordo della finestra messi alla rinfusa una serie di pupazzi,lui li osservò,ma uno tra tutti era speciale,gli era stato regalato una sera da una ragazza speciale.
Lui l’aveva ringraziata dandole un tenero bacio,ma la ragazza non aveva capito cosa intendesse con quel gesto
d’affetto.
A quel semplice regalo fatto con il cuore,erano legati tantissimi ricordi,ormai nascosti,che però,malgrado i suoi sforzi di dimenticarli del tutto,questi erano sempre più forti e ricorrenti...è strano come i ricordi che credevi completamente sepolti,riemergano in modo del tutto inaspettato ma naturale,come se lo sapessi da sempre...
Soprattutto quella sera,dopo che la ragazza gli aveva sconvolto la vita,era venuta a parlare con lui,dicendogli cose che non si aspettava minimamente...non ora,non a quel modo.
Giocherellò con i lacci della felpa e si passò una mano tra i capelli,e in un gesto di rabbia prese il pupazzo e lo scaraventò
dall'altro lato della stanza...ma il ricordo di lei non se ne andava e ora si era aggiunto anche il dubbio che lei riuscisse a dimenticarlo veramente...e così vestito si addormentò,pensando alle parole dell’amica...Dimenticami...
Due cose ti chiedo
quelle evidenziate vanno con apostrofo o senza?
Altra cosa...ma dove hai trovato la parola "qual'è "
l'ho letto e riletto 10 volte ma non la trovo