a Londra non fui sobrio, mai. e durante peregrinazioni sessuali e sollecitazioni alcoliche, attraversai la nera disperazione meditando sul vizio abissale!
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La pazza del piano di sotto

Ultimo Aggiornamento: 14/10/2009 11:57
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12/10/2009 20:33
 
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vecchi raccontino riveduto e ampliato
La vedo uscire con il suo solito cappello di lana grigio e il cappotto beige. Al braccio una bella borsa di pelle. Ha quasi novant’anni, ma il fisico ne dimostra venti in meno. E’ magra, alta quanto basta per guardare negli occhi gli uomini che ancora cerca in giro per la città. E’ single, una novantenne single anche se, come si diceva un tempo, lei preferisce definirsi “zitella”. Cammina ancora come una persona giovane, senza alcun acciacco dovuto all’età. Però, come tanti anziani, la vecchiaia le ha colpito il cervello che ha cacciato, non sentendo più sua, la ragione (anche se credo che i campanelli di allarme ci siano stati già in giovane età).
Dalla finestra del quarto piano di casa mia, ogni giorno alla stessa ora, appare alla vista la sciura e, uscendo di casa, urla la sua pelliccia, quella che secondo lei non può indossare perchè gliel'abbiamo rovinata. Delira, come sempre. Da più di quindici anni è convinta che le "buttiamo giù gli acidi e gli odori". Urla in casa, di giorno e di notte. Urla la sua disperazione, grida la sua pazzia, nel silenzio della propria solitudine. Ha una estrema convinzione che le abbiamo rovinato la vita, con acidi che le scendono dai muri, nell'acqua, che le hanno sciupato i suoi bei quadri, i suoi mobili antichi. Ha una casa che non può usare, rovinata e costretta a coprire con carta di giornale.
Un giorno, un muratore che doveva tinteggiare la facciata della palazzina, è entrato in casa sua per verificare alcune anomalie strutturali e ha trovato una tipica abitazione occupata da un malato di mente: carte di giornali ovunque, sulle credenze, in cucina, sul letto, in bagno, ma soprattutto fogli che avvolgevano le lampadine accese. La puzza di bruciato riempiva tutto l’appartamento. E’ stato costretto a metterla in allarme per evitare che potesse prendere fuoco, ma lei, come nulla fosse, ha continuato a professare la sua convinzione, pazza convinzione, che questo potesse servirle per proteggere se stessa e la sua casa dalla nostra cattiveria. Avete mai visto “Spider” di David Cronemberg? E’ un film che narra la storia di uno psicotico affetto da manie e deliri persecutori. Egli , per evitare che il male trapassi ogni parte del suo corpo, si avvolge con la carta dei giornali, soprattutto nella zona ombelicale, che crede essere la porta aperta al demonio. Ecco, la mia pazza della porta accanto è così. La differenza è che il demonio per lei siamo noi.
Vive tappata in casa e anche d'estate tapparelle e finestre sono chiuse per le esalazioni, della sua testa. Per lei, di giorno e di notte, noi lavoriamo per rovinarle la vita. “Di giorno e di notte”.
Per coloro che la conoscono poco, che la incontrano per strada, che la vedono con gli occhi distaccati di chi continua a condurre la propria vita, lei è solo una povera signora anziana, sola, ma in casa si trasforma ne…”la pazza del piano di sotto” e chi la deve sopportare siamo sempre noi.

[Modificato da chiaralapazza 13/10/2009 17:10]
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bè chiara, lo sai che non è affatto male questa cosa sulla novantenne single?
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L'ho letto ieri e oggi, ma c'è qualcosa che non mi torna: la signora delle prime righe e quella del resto del racconto sono la stessa?

Perchè è come se ci fosse uno stacco, nelle prime fai una descrizione che fa trasparire un certo "affetto" e la visione è positiva, poi avviene il contrario.

Le prime righe mi piacciono molto.
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13/10/2009 17:36
 
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cecily ha ragione, comunque l'idea è davvero buona - ma devi metterci mano, chiaruzza
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13/10/2009 17:39
 
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Re:
+cecily+, 13/10/2009 17.31:

L'ho letto ieri e oggi, ma c'è qualcosa che non mi torna: la signora delle prime righe e quella del resto del racconto sono la stessa?

Perchè è come se ci fosse uno stacco, nelle prime fai una descrizione che fa trasparire un certo "affetto" e la visione è positiva, poi avviene il contrario.

Le prime righe mi piacciono molto.




E' la stessa Cecily, solo che nella primissima parte descrivo ciò che "si vede", per poi arivare alla sua malattia quando dico che la vecchiaia le ha colpito il cervello. Da li in poi c'è la sua follia.
[Modificato da chiaralapazza 13/10/2009 17:40]
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Re:
paper., 13/10/2009 17.36:

cecily ha ragione, comunque l'idea è davvero buona - ma devi metterci mano, chiaruzza




Ragazzi, confonde il fatto che inizio dicendo che "la vedo uscire" ecc e poi lo ridico così "Dalla finestra del quarto piano di casa mia, ogni giorno alla stessa ora, appare alla vista la sciura...." e sembra che parlo di due persone differenti?
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13/10/2009 17:44
 
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così com'è? Si confonde ancora?
La vedo uscire, la sciura, con il suo solito cappello di lana grigio e il cappotto beige. Al braccio una bella borsa di pelle. Ha quasi novant’anni, ma il fisico ne dimostra venti in meno. E’ magra, alta quanto basta per guardare negli occhi gli uomini che ancora cerca in giro per la città. E’ single, una novantenne single anche se, come si diceva un tempo, lei preferisce definirsi “zitella”. Cammina ancora come una persona giovane, senza alcun acciacco dovuto all’età. Però, come tanti anziani, la vecchiaia le ha colpito il cervello che ha cacciato, non sentendo più sua, la ragione (anche se credo che i campanelli di allarme ci siano stati già in giovane età).
Dalla finestra del quarto piano di casa mia, ogni giorno alla stessa ora, appare alla vista e, uscendo di casa, urla la sua pelliccia, quella che secondo lei non può indossare perchè gliel'abbiamo rovinata. Delira, come sempre. Da più di quindici anni è convinta che le "buttiamo giù gli acidi e gli odori". Urla in casa, di giorno e di notte. Urla la sua disperazione, grida la sua pazzia, nel silenzio della propria solitudine. Ha una estrema convinzione che le abbiamo rovinato la vita, con acidi che le scendono dai muri, nell'acqua, che le hanno sciupato i suoi bei quadri, i suoi mobili antichi. Ha una casa che non può usare, rovinata e costretta a coprire con carta di giornale.
Un giorno, un muratore che doveva tinteggiare la facciata della palazzina, è entrato in casa sua per verificare alcune anomalie strutturali e ha trovato una tipica abitazione occupata da un malato di mente: carte di giornali ovunque, sulle credenze, in cucina, sul letto, in bagno, ma soprattutto fogli che avvolgevano le lampadine accese. La puzza di bruciato riempiva tutto l’appartamento. E’ stato costretto a metterla in allarme per evitare che potesse prendere fuoco, ma lei, come nulla fosse, ha continuato a professare la sua convinzione, pazza convinzione, che questo potesse servirle per proteggere se stessa e la sua casa dalla nostra cattiveria. Avete mai visto “Spider” di David Cronemberg? E’ un film che narra la storia di uno psicotico affetto da manie e deliri persecutori. Egli , per evitare che il male trapassi ogni parte del suo corpo, si avvolge con la carta dei giornali, soprattutto nella zona ombelicale, che crede essere la porta aperta al demonio. Ecco, la mia pazza della porta accanto è così. La differenza è che il demonio per lei siamo noi.
Vive tappata in casa e anche d'estate tapparelle e finestre sono chiuse per le esalazioni, della sua testa. Per lei, di giorno e di notte, noi lavoriamo per rovinarle la vita. “Di giorno e di notte”.
Per coloro che la conoscono poco, che la incontrano per strada, che la vedono con gli occhi distaccati di chi continua a condurre la propria vita, lei è solo una povera signora anziana, sola, ma in casa si trasforma ne…”la pazza del piano di sotto” e chi la deve sopportare siamo sempre noi.

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Re: Re:
chiaralapazza, 13/10/2009 17.39:




E' la stessa Cecily, solo che nella primissima parte descrivo ciò che "si vede", per poi arivare alla sua malattia quando dico che la vecchiaia le ha colpito il cervello. Da li in poi c'è la sua follia.




Ok, se posso darti un consiglio cercherei di arrivare a raccontare la sua pazzia in modo più graduale, forse scaverei di più nel suo intimo, nella sua pazzia, la renderei più "umana", intepretando di più quello che è il suo mondo, cercando di entrarci e non solo vedendolo da fuori.

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Re: Re: Re:
+cecily+, 13/10/2009 17.46:




Ok, se posso darti un consiglio cercherei di arrivare a raccontare la sua pazzia in modo più graduale, forse scaverei di più nel suo intimo, nella sua pazzia, la renderei più "umana", intepretando di più quello che è il suo mondo, cercando di entrarci e non solo vedendolo da fuori.




Questo è un racconto autobiografico e biografico.
Di questo argomento ne vorrei fare tanti raccontini. E in uno o più di questi scaverò sicuramente nella sua follia, vedendola più al suo interno (senza cadere in una banale psicoanalisi). Ora mi limito a mettere insieme le idee che ho in testa. Poi amalgamerò il tutto. [SM=g1845049]

Questo è il primo ed è una breve descrizione voluta.
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ops non avevo visto la seconda versione.
Si così si capisce.

Scusa se sono rompipalle...mi convince poco quell'urla la sua pelliccia.

L'idea dei vari raccontini mi piace molto.
Attendo gli altri! [SM=g1845049]

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Re:
+cecily+, 13/10/2009 18.12:

ops non avevo visto la seconda versione.
Si così si capisce.

Scusa se sono rompipalle...mi convince poco quell'urla la sua pelliccia.

L'idea dei vari raccontini mi piace molto.
Attendo gli altri! [SM=g1845049]




No, io è proprio questo che voglio! [SM=g1843565]
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Davvero una bella lettura.
Grande Chiara!!!! [SM=g1849950]
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Re:
m.f.m., 13/10/2009 22.31:

Davvero una bella lettura.
Grande Chiara!!!! [SM=g1849950]




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