a 18 anni avevo, per tutta una serie di ragioni, deciso di scappare di casa. io e il mio amico Giorgio avevamo concepito tutto un percorso che a lui sembrava luminescente, a me parecchio improbabile. è che lui contava di trovare una lavoro, io non ne avevo la minima intenzione. avevo una visione romantica del vagabondare. ricordo un cortometraggio svedese che narrava della fuga di una bambina e delle sue peripezie alla Rasmus e il Vagabondo. ma non si trattava del racconto della Lindgren, di questo cortometraggio non ricordo nè il titolo nè qualsiasi altra cosa e insomma è andato perduto nei meandri della memoria. in definitiva voglio dire che di tale film io ne ricordo l'influsso ma non la sua essenza.
fatto sta che io e il mio amico non trovammo l'accordo. se dovevo partire per incatenarmi a un lavoro qualsiasi tanto valeva restarsene a casa a non fare un cazzo. d'altronde meglio sopportare il malcontento dei miei che rovinare un'amicizia. che Giorgio tentasse la sua strada, noi saremmo restati comunque in contatto. cosa, quest'ultima, che naturalmente non fu.
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distruggiti con moderazione vecchio paper (Fet)