Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
a Londra non fui sobrio, mai. e durante peregrinazioni sessuali e sollecitazioni alcoliche, attraversai la nera disperazione meditando sul vizio abissale!
Nuova Discussione
Rispondi
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Edgar Allan Poe

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2009 10:22
Autore
Stampa | Notifica email    
OFFLINE
15/12/2008 16:03
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Romanza


Romanza, che ami annuire e cantare
col capo assonnato e le ali ripiegate,
tra verdi fronde, quali agita
nel suo fondo un ombroso lago,
fu per me un variopinto pappagallo
-oh, a me familiare uccello -
che m' apprese a dir l' alfabeto
e a balbettare le prime parole,
qundo nel bosco selvaggio io giacevo,
fanciullo - dall' occhio sagace.

Ma da un pezzo, del Condor gli eterni anni
cosi' scuotono il cielo stesso la' in alto,
con tumulto di tuoni mentre passano,
che non ho io piu' tempo per oziose cure,
mentre spio l' inquieto cielo.
E quando un' ora con piu' lievi ali
getta su di me le sue morbide piume,
dissipar quel breve tempo con lira e rime
(vietate cose!) - delittuoso parrebbe al mio cuore:
a meno che con le corde non vibri anch' esso.
OFFLINE
15/12/2008 16:04
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Un sogno


In visioni di notturna tenebra
spesso ho sognato svanite gioie -
mentre un sogno, da sveglio, di vita e di luce
m' ha lasciato col cuore implacato.

Ah, che cosa non è sogno in chiaro giorno
per colui il cui sguardo si posa
su quanto a lui è d' intorno con un raggio
che, a ritroso, si volge al tempo che non è più?

Quel sogno beato - quel sogno beato,
mentre il mondo intero m' era avverso,
m' ha rallegrato come un raggio cortese
che sa guidare un animo scontroso.

E benchè quella luce in tempestose notti
cosi' tremolasse di lontano -
che mai può aversi di più splendente e puro
nella diurna stella del Vero? .
OFFLINE
15/12/2008 16:07
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Solo


Fanciullo, io gia' non ero
come gli altri erano, ne' vedevo
come gli altri vedevano. Mai
derivai da una comune fonte
le mie passioni - nè mai,
da quella stessa i miei aspri affanni.
Nè il tripudio al mio cuore
io ridestavo in accordo con altri.
Tutto quello che amai, io l'amai da solo.
Allora - in quell'età - nell'alba
d'una procellosa vita - fu derivato
da ogni più oscuro abisso di bene e male
il mistero che ancora m'avvince -
dai torrenti e dalle sorgenti -
dalla rossa roccia dei monti -
dal sole che d'intorno mi ruotava
nelle sue dorate tinte autunnali -
dal celeste baleno
che daccano mi guizzava -
dal tuono e dalla tempesta -
e dalla nuvola che forma assumeva
(mentre era azzurro tutto l'altro cielo)
d'un demone alla mia vista
OFFLINE
16/12/2008 10:31
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Canto

Ti vidi nel tuo giorno nuziale
e t' invase una vampata di rossore,
quantunque felicita' ti brillasse d' intorno
e il mondo fosse tutto amore innanzi a te.
E il baleno che s' accese nei tuoi occhi
(quale ch' esso fosse per me),
fu quando alla Belta' di piu' conforme
potesse svelarsi alla mia vista dolente.
Fu quel rossore, credo, pudore di fanciulla -
e ben si comprende che cosi' fosse.
Ma un piu' fiero incendio quel baleno
sollevo' - ahime'! - nel petto di colui
che ti vide nel tuo giorno nuziale,
allorche' ti sorprese quell' acceso rossore,
quantunque felicita' ti brillasse d' intorno
e il mondo fosse tutto amore innanzi a te.
OFFLINE
16/12/2008 10:33
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il giorno piu' felice


Il giorno piu' felice - l' ora piu' felice
questo mio inaridito cuore ha gia' conosciuto;
ogni piu' alta speranza di trionfo e d' orgoglio
sento ch' e' fuggita via.
Trionfo? oh si', cosi' fantasticavo;
ma da gran tempo svanirono ormai
le visione di quel mio giovanile tempo -
e sia pur cosi'.
E quanto a te, orgoglio, che dirti?
Erediti pure un' altra fonte
quel veleno che approntasti per me -
Ora acquietati, o mio spirito.
Il giorno piu' felice - l' ora piu' felice -
che quest' occhi avrebbero visto - hanno gia' visto,
il rifulgente sguardo di trionfo e d' orgoglio
sento che e' spento ormai.
Ma mi fosse pur riofferta quella speranza
di trionfo e d' orgoglio, e con la pena
che allora avvertivo - quella fulgente ora
io non vorrei riviverla:
giacche' oscure scorie erano su quelle ali
e, al loro agitarsi, una maligna essenza
ne pioveva - fatale per un' anima
che gia' l' ha conosciuta.
OFFLINE
17/01/2009 21:32
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Una stella della sera


L'estate era al suo meriggio,
e la notte al suo colmo;
e ogni stella, nella sua propria orbita,
brillava pallida, pur nella luce
della luna, che più lucente e più fredda,
dominava tra gli schiavi pianeti,
nei cieli signora assoluta -
e, col suo raggio, sulle onde.
Per un poco io fissai
il suo freddo sorriso;
oh, troppo freddo - troppo freddo per me!
Passò, come un sudario,
una nuvola lanuginosa,
e io allora mi volsi a te,
orgogliosa stella della sera,
alla tua remota fiamma,
più caro avendo il tuo raggio;
giacché più m'allieta
l'orgogliosa parte
che in cielo svolgi a notte,
e di più io ammiro
il tuo fuoco distante
che non quella più fredda, consueta luce.
OFFLINE
21/01/2009 10:20
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Imitazione


Un cupo insondabile mare
di sconfinato orgoglio -
mistero e sogno
m' appare quella mia prima eta';
un sogno, dico, che un estroso pensiero
popolo' di strani esseri mai vissuti,
che il mio spirito non ha mai veduto.
Oh, li avessi lasciati in passare,
col mio occhio sognante!
Nessuno al mondo erediti
quella mia visione d' allora;
quei pensieri io controllerei,
come per magia, nella sua mente:
giacche' quella fulgente speranza
e quel lieto tempo sono svaniti,
con essi ando' via, con un sospiro:
ma non m' importa che siano periti,
benche' cosi' cari li avessi allora.
OFFLINE
21/01/2009 10:22
 
Email
 
Scheda Utente
 
Modifica
 
Cancella
 
Quota

Il lago


Nel fior di giovinezza, ebbi in sorte
d' abitar del vasto mondo un luogo
che non poteva ch' essermi caro e diletto -
tanto m' era dolce d' un ermo lago
la selvaggia bellezza, cinto di nere rocce,
con alti pini torreggianti intorno.
Ma poi che Notte, come su tutto,
aveva li' disteso il suo manto,
e il mistico vento e melodioso
passava sussurrando - oh, allora,
con un sussulto io mi destavo
al terrore di quel solitario lago.
Pure, non mi dava spavento quel terrore,
ma anzi un tiepido diletto -
un diletto che ne' miniere di gemme
ne' lusinghe o donativi mai potrebbero
indurmi a definir qual era -
e neanche Amore - fosse anche l' Amor tuo.
Morte abitava in quelle acque attossicate,
e una tomba nel profondo gorgo
era disposta per chi sapesse ricavarne
un sollievo al suo immaginare:
il solingo spirito sapesse fare
un Eden di quell' oscuro lago.
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
Rispondi
Cerca nel forum
Tag cloud   [vedi tutti]

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 15:58. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com