Parole al ristorante

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@Mimmi the Maneater@
00venerdì 7 agosto 2009 11:51
era solo un esercizio molti mesi fa ma vedo la fra troppo in ozio [SM=g1843559] con questa falcerà fino a domani mattina [SM=x1761521]


E se servissero “PAROLE”
al ristorante?
              In una di quelle sere
              quando la penna rimane muta
              sul foglio sospesa a mezz’aria
              sorda pure ad un nobile inchiostro
potrei andare lì,
mettermi comodo,
poggiare il cappello,
scegliere il menu’:
              “Posso?”
“PRIMI PIATTI: intrecci all’arrabbiata”
“Potrei dunque scrivere:
              gli schiaffi che darei
              quando disperazione e follia
              son così ben amalgamate -come solo lei sa fare-
              in urla e gesti che destano il sonno.
              eppure basta sfiorare le depressioni del suo volto
              e il palmo si apre in una filiale carezza.
              Dio solo sa quanto ami mia madre
              che cosa farei, che cosa non farei
              per lei.
              Non è dunque un caso sia la metà
              dei miei casini”

“SECONDI PIATTI: venti quieti”
E sorriderei guardando
il mare stanco e il suo cameriere,
per lui scriverei
              di quella stella che luccica
              lì, lì in alto
              a cui nemmeno il piu’ grande trono puo’ ambire;
              ma io lo so che le stelle non luccicano per le corone
              ma per le gemme
              e in te, cameriere, stasera
              sapessi quanto mi perderei…”

“E per contorno nessuna malinconia
              di quella è piena il mondo
              e io son troppo giovane
              per perdermi nel fumo
E il dolce…
              no, non lo voglio!
              l’amore complica sempre tutto
              mi ridicolizza il pensiero:
              baci, promesse, ripensamenti, gemiti…
              solo il sesso, forse, non è così male”

Stasera spruzzerei di paprika
le mie parole
definendole con quel gusto orientaleggiante
che al solo pensiero brontola anche il foglio
e così potrei
              comporre versi passionali
              stordire i sensi col mio odore
              col mio piacere
              far desiderare la mia bocca tremante
              per gioco, far innamorare…
              ma basterebbe che mi innamorassi io
              ma, poi, tu, ristorante,
              a cosa serviresti?

“E la felicità qui non è servita?”
chiederei timido
perché lo so, lo so che la risposta sarebbe:
“mi spiace”
e non resterebbe che un congedo
mortificato
e non basterebbe vagare
              bussare a qualcheduno
              strattonare un cane
              chi mi capirebbe?
E non resterebbe che sedere alla mia luna
              il bacio dei piedi alla mia stella
ripensare a le parole d’affetto del meriggio
              al gelato affogato in buffe risate
e il sorriso
sulle mie labbra


francesca.38
00venerdì 7 agosto 2009 16:53
intanto, mi piace un sacco!!

poi la modifico [SM=x1761524] [SM=x1761521] [SM=x1761524]

E se servissero “PAROLE”
al ristorante?
In una di quelle sere
quando la penna rimane muta
sul foglio sospesa a mezz’aria
sorda pure ad un nobile inchiostro
potrei andare lì,
mettermi comodo,
posare il cappello,
leggere il menu’:
“Posso?”
“PRIMI PIATTI: intrecci all’arrabbiata”
“Potrei dunque scrivere:
gli schiaffi che darei
quando disperazione e follia
son così ben amalgamate -come solo loro san fare-
in urla e gesti che destano dal sonno.
eppure basta sfiorare le depressioni del suo volto
e il palmo si apre in una filiale carezza.
Dio solo sa quanto ami mia madre
che cosa farei, che cosa non farei
per lei.
Non è dunque un caso sia la metà
dei miei casini”
“SECONDI PIATTI: venti quieti”
E sorriderei guardando
il mare stanco e il suo cameriere,
per lui scriverei
di quella stella che luccica
lì, lì in alto
a cui nemmeno il piu’ grande trono puo’ ambire;
G]io lo so che le stelle non luccicano per le corone
ma per le gemme
e in te, cameriere, stasera
sapessi quanto mi perderei…”
“E per contorno nessuna malinconia
di quella è piena il mondo
e io son troppo giovane
per perdermi nel fumo
E il dolce…
no, non lo voglio!
l’amore complica sempre tutto
mi ridicolizza il pensiero:
baci, promesse, ripensamenti, gemiti…
solo il sesso, forse, non è male”

Stasera spruzzerei di paprika
le mie parole
definendole con quel gusto d'oriente
che al solo pensiero brontola anche il foglio
e così potrei
comporre versi passionali
stordire i sensi col mio odore
col mio piacere
far desiderare la mia bocca tremante
per gioco, far innamorare…
ma basterebbe che mi innamorassi io
ma, poi, tu, ristorante,
a cosa serviresti?

“E la felicità qui non è servita?”
chiederei timido
perché lo so, lo so che la risposta sarebbe:
“mi spiace, l'abbiamo finita
e non resterebbe che un congedo
mortificato
e non basterebbe vagare
bussare da qualcuno
strattonare un cane
chi mi capirebbe?
E non resterebbe che sedere alla mia luna
il bacio ai piedi della mia stella
ripensare alle parole d’affetto del meriggio
al gelato affogato di risate

e il sorriso
sulle mie labbra
francesca.38
00venerdì 7 agosto 2009 16:54
in grassetto le correzioni
gli spazi se li è mangiati il copia-incolla,ma vanno bene
@Mimmi the Maneater@
00venerdì 7 agosto 2009 17:09
davvero ti piace? [SM=g1845966]

pero' oppongo obiezione:

1. come solo lei sa fare: solo lei sa mescolare così bene le due cose

2. il bacio dei piedi alla mia stella, io la notte mi siedo sulla strada e punto i piedi alle stelle come se fossero delle biglie, come se essi baciassero la stella

3. al gelato affogato in buffe risate, intendo risate inghiottite col gelato, sai come lo sciroppo di amarena che si mescola al gelato al latte

4. mi spiace, mi dà proprio il senso di mortificazione, e poi volevo intendere proprio che non la servono

5. poggiare, non ti è simpatico? [SM=g1843559]

per il resto approvo [SM=g1868457]
francesca.38
00venerdì 7 agosto 2009 18:07
Re:
@Mimmi the Maneater@, 07/08/2009 17.09:

davvero ti piace? [SM=g1845966]

pero' oppongo obiezione:

1. come solo lei sa fare: solo lei sa mescolare così bene le due cose

2. il bacio dei piedi alla mia stella, io la notte mi siedo sulla strada e punto i piedi alle stelle come se fossero delle biglie, come se essi baciassero la stella

3. al gelato affogato in buffe risate, intendo risate inghiottite col gelato, sai come lo sciroppo di amarena che si mescola al gelato al latte

4. mi spiace, mi dà proprio il senso di mortificazione, e poi volevo intendere proprio che non la servono

5. poggiare, non ti è simpatico? [SM=g1843559]

per il resto approvo [SM=g1868457]



1) non si capisce chi è lei
2)
il bacio dei miei piedi alle stelle: anche qui se non io non capisco...
3)alle risate affogate nel gelato
4) ci sta
5) no

baci [SM=g1845971]
francesca.38
00venerdì 7 agosto 2009 18:17
certo che mi piace

lo sai che se non mi piace lo dico

e anche piuttosto chiaramente [SM=x1761521]
chiaralapazza
00sabato 8 agosto 2009 10:42
Questa devo dire mi piace molto! [SM=g1843565]
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