00 21/06/2009 23:24
Nell’Universo


Il sogno di ogni bambino: l’astronauta, e per me che non sono mai cresciuto è l’ideale, in giro per l’Universo, sperso nello spazio, in balia delle correnti astrali. Una missione casuale a risparmio energetico la chiamano.. si lancia un nucleo abitativo in grado di trasmettere informazioni nello spazio profondo, abbastanza forte da farlo viaggiare come un meteorite per l’infinito. Ovviamente non si torna, non è una navetta, non ha una propulsione propria, ma si viene pagati bene per partire, o meglio, vengono pagati bene quelli che rimangono, nel mio caso Valentina, lei è rimasta, io son partito. Che bello nello spazio da solo e qui è anche più comodo che a casa mia, certo non posso uscire, ma anche a casa mia non è che potevo fare sti gran giri. La città, e tutto il Mondo è la città, si potrebbe definire una urbanizzazione selvaggia visto che al posto della foresta amazzonica adesso c’è il quartiere dei pazzi. Non si va dove si vuole, ci si muove nel proprio spazio in base ai soldi e alla casta, e io che di soldi non ne ho e non so ricondurmi a nessuna casta per sfigata che sia, potevo al limite farmi un giro nel mio palazzo da un milione di nuclei abitativi, o almeno così recitava la targa all’ingresso. L’ho vista l’unica volta che sono entrato la dentro, avevo vent’anni all’ora e la sensazione di avere il mondo in mano. In realtà non avrei mai avuto di più di quel piccolo nucleo abitativo in quel gigantesco palazzo e la possibilità di girare per quegli stretti corridoi senza finestre con quella maledetta aerazione sempre accesa. Bucava il cervello quel rumore, all’inizio non te ne accorgevi neanche e alla lunga ti faceva impazzire, difatti non erano sicurissimi quei corridoi lì. Violenza fine a se stessa, il male del ventitreesimo secolo. Sì, perché rubare soldi non si può più; ognuno ha il suo conto nel conto unico centrale, e in base a questo gli viene assegnata la casa, gli accessori ( elettrodomestici, vestiti, oggetti utili e futili ) e il vitto, ma non è facile cambiare la tua situazione in un mondo in cui lavora una persona su duecento e il novanta per cento di quelli che lavorano lo fanno in schiavitù ! E anche la possibilità di sposare una donna -cosa che si fa davanti allo schermo della casa coniugale, con un prete elettronico- di una casta o una disponibilità economica diversa è impossibile perché ognuno vive nel suo ambiente, e non in senso figurato, io quegli altri li ho visti solo sullo schermo, non so neanche se esistono veramente. So che esistono quelli come me e Valentin. So che esistiamo io e Valentina, i Vaghi, quelli che sono prigionieri del loro non essere niente di specifico, ma non sono schiavi. I Vaghi non devono lavorare ne per loro stessi ne per altri, la legge è così. Sarei anche curioso di sapere chi le fa rispettare ste leggi, io un tutore dell’ordine non l’ho mai visto e sarà anche naturale in un casino a sta maniera. Comunque una possibilità da una decina di anni c’è anche per noi, le missioni casuali a risparmio energetico. In genere si parte in coppia, un uomo con la sua donna. Si viene sterilizzati prima, sul nucleo spaziale ce ne per due per tutta una vita anche se si fosse particolarmente longevi, ma non per tre, e a chi rimane, in genere un figlio, rimane una somma tale nel conto unico centrale che gli può veramente cambiare la vita, e a quel punto se ne può sbattere allegramente delle caste. Sì, in genere si fa così ma noi non potevamo già avere figli e a Valentina questo pesava, e gli pesava vivere con me che sono solo un Vago anche se anch’io avrei potuto dire la solita cosa, e gli pesava vivere là, anche se anch’io avrei potuto dire la stessa cosa, e mi disse:
“Perché non vai? almeno io con quei soldi mi riscatterei !” e io questo non l’avrei mai detto.. ma l’ho fatto. Son partito e non mi pesa essere solo, e non mi pesa essere sperso nell’universo, e non mi pesa che sto andando dritto in un buco nero e solo a un nucleo spaziale su trenta capita. E son contento anche se so benissimo cos’è un buco nero, e non è una porta dimensionale come credevano alcuni ancora nel duemila, ma una semplice concentrazione di materia. Io là posso solo morire, ma son contento di essermene andato da quel palazzo, son contento di avere Valentina lontana milioni di chilometri, e son contento di finire in un buco nero perché sarà vero che Valentina mi è venuta in culo, sarà vero che mi è venuta in culo la sorte, sarà anche vero che mi è venuto in culo il sistema delle caste e tutto il resto ma a me, ora, andando in quel buco nero mi sembra di andar in culo all’universo intero!
[Modificato da Mr Weiss 22/06/2009 10:06]