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Pensa a
Pensa a una delicata morbidezza.
Pensa a una nuvola,
non per quello che è,vapore e aria,
ma per come l'immaginazione la domina,
la nomina,la trattiene
in bilico sull'orlo della mente.
Pensa a un passerotto,
non ancora capace di buttarsi nel volo
ma che confida nella spinta
e nello slancio di chi l'ha generato.
Osserva le sfumature di pastello,
l'opale dei soli al tramonto,
e come gli alberi si oscurano
in ogni trama e ombra di verde.
Pensa al primo timido amore
che non osa dire quello che pensa
di vedere ma aspetta in un librarsi felice,
non ancora nel fondo del desiderio.
Pensa alla gioia concreta
di un bimbo sulla spiaggia
non ancora diviso dal luogo da dove guada
o come si incolla alle conchiglie
o le scaglia di nuovo
in una pozza della roccia.
Pensa ai quadri
e alle loro decise trasformazioni,
ritratti che calmano
il volto congestionato di un uomo
o una donna che si contempla
in uno specchio.
E infine,
pensa ai primi invitanti accordi di una musica,
il primo fiero attacco dei violini,
poi il suono dei corni,
e poi sii grato per come la mente può danzare
in mezzo e attorno e sotto le parole
e rallegrati
e sappi che questo non è un caso.
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Una compagnia di amici
Eravamo tutti amici quella sera,seduti attorno
a una cena da tiratardi.Candele ci illuminavano e
la timidezza era scomparsa. Qualche terreno dorato
sicuramente ci sosteneva. Potevamo comprendere
gli incidenti d'amore,i figli adolescenti e il suono
dei loro problemi. Lì,
vicini a un fiume e a una città dove
lo studio è da tempo un'abitudine,si potevano accettare
le sue implicanze.Ieri sera potevamo condividere
il valore dell'arte e di promesse mantenute
fino a quell'ora. Lì c'era vita in abbondanza
e la grazia splendeva come un felice tornare a casa.
Non ci siamo accorti che i tempo era breve
come ogni fiamma di candela.
Ci restituimmo il tempo l'un l'altro quando
Con calda stretta di mano ci demmo la Buona Notte.
Ora è l'indomani di ieri sera e io ripasso
quella festa come un film davanti agli occhi e illumino
la mia lunga stanza con quell' argento e quel vetro
e mi esalto nella scena. |
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Non detto
Sono contenta che alcuni
non abbiano parlato
del loro amore giovanile,
contenta di essere timida
e di essermi stupita
di come il cuore sembrava spezzarsi
però con gioia.
E' bene quando non tentiamo
di forzare noi stessi
o far sì che altri
si mettano addosso
ombre che ci appartengono.
Le parole mi frenavano
quando ero adolescente.
Ne udivo il suono
ma non le usavo.
Così impariamo che la mancanza
produce una ricchezza che
nessuna forzatura otterrebbe.
Le nostre prime storie d'amore
sono un mondo di fare
e forse anche le ultime.
C'e' un dolce dolore
nel pensare a come
abbiamo imparato a capire
l'amore anzitutto in piccole perdite.
Ora esse significano
case d'oro che abbiamo imparato a difendere.
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