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Sono una donna nuova e per prima cosa mi preparo come da mesi non facevo più. I capelli perfettamente stirati, trucco da serata, vestiti sexy, ma non volgari. Scendo e guido fino all'ingresso del locale. Appuntamento con Mara, lei è proprio come me, proprio come noi. Lei si innamora, fa innamorare, soffre e fa soffrire. Ora è nella fase “sono sola da mesi ho bisogno di qualsiasi cosa assomigli ad un uomo” in contrasto con la mia di fase “chiunque abbia cromosoma xy non è il benvenuto”.
Secondo l'eterna massima “il giusto sta nel mezzo” arrivava Beatrice, completamente immersa nella soddisfazione del suo nuovo lavoro di assistente del capo conversa allegramente con chiunque senza per forza sembrare simpatica o antipatica, azzarderei un quasi naturale se non fosse per il trucco sempre esagerato e le scollature molto generose.
È una serata come tante, tante che da mesi avevo saltato per perdere il mio tempo dietro ad un cerebroleso, bugiardo e incapace di provare qualsiasi tipo di sentimento.
Beviamo, ridiamo, balliamo. Evito sapientemente tutte le situazioni in cui rischio di dare il peggio di me e di apparire come una donna acida e frustrata dagli eventi. Va tutto bene! Incredibilmente bene!
E così, nel momento del massimo divertimento decisa e non rovinare nulla, lascio il campo prima che la contentezza mi abbandoni. Saluto ed esco. Mi avvicino alla mia auto, salgo e mentre sto per uscire dal parcheggio un botto mi fa tremare. Rimango un attimo intontita. I fanali dell'auto dietro mi acciecano e scende un ragazzo. Si avvicina alla portiera e mi chiede se va tutto bene.
Lui: scusami pensavo avessi visto la strada libera e prendessi l'occasione per partire.
Sottolineatura ironica in quella voce starnazzante da ragazzotto da puzza sotto il naso.
Io: scusami tu, pensavo che fosse chiaro il concetto di fila.
Ecco sta per succedere, l'effetto sono una donna acida e ti sto per riversare i problemi del mondo addosso.
Lui: si hai ragione, scusa il tono ironico, ma non è proprio serata.
Mi blocco appena in tempo, quasi infastidita da questo cambio di fronte. Era la mia occasione per sfogare nuovamente la mia rabbia repressa e lui mi ha tolto persino questo. Ma poi penso, qualsiasi cosa farà questo tizio io non sarò contenta.
Compiliamo la constatazione amichevole e capisco che non mi piace nemmeno come tiene la penna in mano. Mi odio, sono la donna più critica del mondo.
Lui tenta di essere gentile e io abbozzo mezzi sorrisi.
Mi chiede il numero, mi sento quasi offesa nella mia dignità di donna!
Ovviamente gli serve per l'assicurazione, che stupida ed egocentrica!
Che situazione. Lo guardo e penso che non è nemmeno così male. No questo è troppo. Sono lo stereotipo vivente della donna. Acida, incapace a compilare una costatazione e che sta facendo gli occhi dolce a questo tizio. Si perchè mi ritrovo a guardarlo chinata sul cofano dell'auto mentre scrive. Non capisco poi bene perchè, non è nemmeno bello, ma penso, chissà come, a quegli incontri del destino. Mi balena in testa un futuro meraviglioso segnato da quell'incontro, no non è un'immagine grottesca è qualcosa di romantico all'inverosimile...
forse continua...credo
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Si potrebbe conoscere Beatrice??? |
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voi uomini siete sempre dei gran puttanieri
cecily, rendi molto bene con le immagini! |
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Neongenesis, 17/12/2009 16.12:
Si potrebbe conoscere Beatrice???
Appena si rimette si, è andata a fare la riduzione del seno per problemi alla schiena.
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@Mimmi the Maneater@, 17/12/2009 17.24:
voi uomini siete sempre dei gran puttanieri
cecily, rendi molto bene con le immagini!
è più un "esercizio" leggero, ne sto scrivendo ancora altre parti...come al solito non riesco a finire nulla
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| | | OFFLINE | Post: 130 | Città: TORINO | Età: 44 | Sesso: Maschile | |
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+cecily+, 17/12/2009 18.02:
Appena si rimette si, è andata a fare la riduzione del seno per problemi alla schiena.
Gliel'hai consigliato tu??? |
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Neongenesis, 17/12/2009 18.18:
Gliel'hai consigliato tu???
Le ho detto che aveva tempo perchè tanto nel prossimo pezzo del racconto non compare!
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+cecily+, 17/12/2009 18.19:
Le ho detto che aveva tempo perchè tanto nel prossimo pezzo del racconto non compare!
Per intera??? |
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Neongenesis, 17/12/2009 18.23:
Per intera???
Per niente!
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+cecily+, 17/12/2009 18.28:
Per niente!
Per come lo dici sembri gelosa!!! |
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Neongenesis, 17/12/2009 18.41:
Per come lo dici sembri gelosa!!!
Se era per come mi comportavo facevi la fine di Desdemona?
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: +cecily+, 17/12/2009 18.50:
Se era per come mi comportavo facevi la fine di Desdemona?
La Lioce??? |
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bello. toglierei solo il "per prima cosa"
tanto per rompere |
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francesca.38, 18/12/2009 9.34:
bello. toglierei solo il "per prima cosa"
tanto per rompere
Grassie! Annoto la correzione che in effetti mi piace e procedo con un altro pezzo!
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Mi sveglio tardi la domenica. Con un pochino di sole che filtra dalla finestrella della mansarda.
La domenica talvolta capita che mi alzo al suono della sveglia, sicura di dovermi sbrigare per scappare al lavoro. Questa mattina non ho messo la sveglia, mi sembra di aver perso la giornata stando a letto. Le ore del pomeriggio passeranno velocemente e mi troverò ancora davanti un'intera settimana di lavoro. Il lavoro, un altro capitolo poco chiaro della mia vita. Da piccola volevo fare la maestra. Poi crescendo ho capito che non ero adatta. Non sono in grado di mentire e di improvvisare purtroppo. Tutte le domanda a cui avrei dovuto dare una risposta, anche domande di cui non capivo il senso. L'ansia di essere sempre all'altezza della situazione. Messa in una posizione di superiorità sempre pronta ad essere un esempio. Tutte le insicurezze che portano i quesiti, quelle insicurezze che io mi creo anche nelle certezze. No non ce l'avrei mai fatta, sarei rimasta ore a verificare fatti, problemi, attenta a non deludere le aspettative. Così niente insegnamento, ma primo impiego serio come segretaria presso uno studio medico. Dovevo ricordare due cose importanti, preparare le ricette non appena mi venivano chieste e far passare i rappresentanti di medicinali ogni tre pazienti. Bei tempi quelli in cui facevi la fila dal medico per ore. Non c'era ancora la cultura dell'appuntamento. Così facevi la fila negli uffici, dal parrucchiere e ovviamente dal medico. Nei tempi morti giocavo al solitario del pc e per lo più mi annoiavo mortalmente dicendo “Buongiorno” “Arrivederci” con i soliti buontemponi che scherzavano dicendo: “Speriamo non troppo presto signorina!”.
Dopo circa un anno fine della prima esperienza, mi licenzio e attendo il preavviso per cominciare il lavoro da commessa in un centro commerciale. All'inizio sembra un bel gioco divertente. Ma a poco a poco anche i clienti simpatici iniziano a diventare pesanti e noiosi. I vestiti mi fanno lo stesso effetto degli stracci da cucina. Così dopo 8 mesi lascio. Non ho nemmeno trovato un altro lavoro, ma sono stanca. E rifletto sul fatto che non so portare nulla a termine. Così mi metto di impegno e trovo un posto in una società che organizza eventi culturali. Realmente sembra più importante dirlo che farlo. Inizio scrivendo e imbustando inviti e correndo in posta prima della chiusura. Il pomeriggio archivio qualche pratica e raccolgo le ordinazioni del caffè. Mi piace e in effetti ancora ci lavoro. Con compiti un pochino più importanti. Ho un ufficio mio, piccolo, ma mio, ho anche una segretaria che fa quello che facevo io. Il bello del potere è la possibilità di delegare i lavori noiosi. Il brutto del potere è che ti rendi conto che non esistono certezze, sei tu a dover far credere agli altri che tutto va bene, che è tutto sotto controllo anche se in realtà non lo è. Non esiste la serenità in nessun luogo.
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Ma il secondo è la continuazione del primo??? |
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Neongenesis, 18/12/2009 15.51:
Ma il secondo è la continuazione del primo???
Si cercavo di approfondire il personaggio principale, prima di continuare con la trama.
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+cecily+, 18/12/2009 16.31:
Si cercavo di approfondire il personaggio principale, prima di continuare con la trama.
E Beatrice??? |
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È passata una settimana da quell'incontro scontro. Credo di non aver fatto centro. Chissà perchè poi continuo a pensare a quel tizio. Forse non ho nulla di meglio a cui pensare. È ancora sabato sera e Mara mi chiama piangendo disperata. Domenica ha conosciuto un tizio che le ha offerto da bere. Hanno chiacchierato tutta la sera, flirtato, si sono scambiati i numeri di cellulare e si sono sentiti, inviati messaggi tutta la notte. Si sono rivisti il martedì, il mercoledì e il giovedì. E poi lui si è raffreddato. Non si è più quasi fatto sentire. Bastardo lui? Esagerata lei? Non lo posso sapere, fatto sta che lei lo chiama e lui fa come se non fosse cambiato nulla. Ma poi sparisce ancora. Non capisco bene che intenda per sparisce visto che siamo solo a sabato. Ma poi ricordo che significava un ritardo di un mezzo minuto in un sms e tutte le paranoie create da quei trenta secondi sull'instabilità di un rapporto. Così la invito da me.
Suona il campanello. Una donna nuova, mi chiedo chi fosse quell'aliena al telefono in contrasto con questa raggiante creatura. La guardo perplessa. Mi spiega che è tutto sistemato, che anzi stiamo per uscire con tizio e il suo amico caio. Pare che io debba anche essere grata per questo appuntamento al buio. Pare che non lo sarò almeno per la prossima mezzora. Infatti mi infilo di malavoglia in un abito in maglina grigio. Sistemo trucco e capelli e la seguo per le scale. Non vorrei rovinare tale euforia, ma ultimamente mi sento una campionessa nel rovinare gli stati d'animo felici, al primo posto il mio. Mi impegno, almeno tento di farlo, tanto che le labbra raggiungono quasi la forma di un sorriso sul mio viso. Arriviamo in un bar dalle luci soffuse, sono quasi le dieci di sera e questa serata deve ancora iniziare, nonostante il mio stomaco chieda impietosamente almeno una nocciolina.
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Se uno dei due è quello dell'incidente me ne vado!!! |
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