00 26/11/2008 08:44
sono timido. soprattutto per le piccole cose. come effettuare un acquisto. e così le poche volte che mi è capitato di entrare in una boutique ho sempre fatto una fatica pazzesca per entrare in possesso del capo di vestiario che desideravo e respingere quello che mi voleva rifilare il commesso.
ma anche per le grandi: non c'è stato un solo colloquio lavorativo in cui abbia saputo mettermi in mostra, e se mi si scartava con scuse banali non ho mai avanzato un'ombra di polemica.

eppure, soprattutto quando canticchiavo, mi si voleva far credere che avessi del carisma. ora, bisogna intendersi sul significato di questo termine. se il carisma viene dalla culla allora potrebbe anche darsi che ne fossi fornito. ma se il carisma dipende dai comportamenti allora non ci siamo, perchè se c'è una persona che prima di offrirsi agli altri dibatte con se stesso fino allo sfinimento, quello sono io. non che l'altrui opinione non mi interessi mai, ma diciamo che mi interessa solo talvolta, e questo "talvolta" bisogna che sia io a deciderlo.

quando scrissi Tago Mago avevo dei grossi problemi esistenziali e la politica non mi interessava. durante quegli anni gli unici che provarono a tirarmi per la giacchetta furono alcuni esponenti della sinistra extra parlamentare e alcuni amici cattolici praticanti. figuriamoci se potevo farmi coinvolgere. avevo problemi più materiali e immediati. oltretutto la mia avversione per le ideologie in genere risale ai tempi dello sviluppo, e non mi è più andata via. l'unica volta che fui "intervistato" al circolo culturale (ormai defunto) Roccella di Prato suscitai parecchio scalpore quando affermai che avversavo i catto-comunisti. mi diedero del capitalista berluskaiseriano, ma a scandalizzarsi maggiormente fui proprio io, perchè trovavo e trovo assolutamente dittatoriale (o fascista o stalinista) l'atteggiamento di chi, per controbattere un'opinione, sposta l'obiettivo dall'opinione stessa alla persona da cui essa ha mosso.
da allora mi si è appicicato addosso il vezzo di atteggiarmi a bastian contrario: di fornte a un berlusconiano mi è capitato di sposare tesi dipietriste, di fronte a un veltroniano berlusconiane. ma le parrocchie le aborro.

quando la mia prima compagna disse che aveva presa la decisione di lasciarmi disse: "ci lasciamo".
questa frase non gliela perdono tuttora. non doveva usare il plurale. no, proprio non doveva.

quando ripassò a prendere la sua roba scoprii di non amarla più. tuttavia, molto razionalmente, cercai di fargliela pagare. alla fine le misi quasi le mani addosso. ecco una buona ragione per diffidare del buon senso.

buona giornata.




Image Hosted by ImageShack.us

******
distruggiti con moderazione vecchio paper (Fet)